Atmosfera pesante in casa Udinese. Le ultime due sconfitte hanno riportato pessimismo e scoramento nell’ambiente, sentimenti negativi che non si percepivano dalle ultime gare della gestione di Beppe Iachini. Fa male come è maturato il KO allo stadio Sant’Elia di Cagliari, con una squadra bella a tratti, ma maledettamente discontinua e sciupona in attacco. E, purtroppo, assai perseverante nei propri errori difensivi. La sensazione è la stessa da qualche mese: l’Udinese ha una rosa in grado di togliersi soddisfazioni e di puntare molto più in alto, ma per diverse ragioni non riesce ad esprimere fino in fondo il proprio potenziale. Manca sempre il salto di qualità, il deciso balzo in avanti, una progressione importante per tornare nelle posizioni del primo decennio del Duemila. Le ultime stagioni sono state deludenti e frustranti, perché la squadra si è spesso trovata in una posizione interlocutoria, sempre a metà strada tra la top ten e la zona retrocessione. Nella scorsa stagione l’ipotesi di scottarsi nelle fiamme della Serie B è stata piuttosto vicina a concretizzarsi. Anche per questo, ci si aspetta molto dall’annata attuale. I tifosi vogliono voltare pagina, il club vuole riscattarsi. Tuttavia la strada è ancora lunga.

E potrebbe addirittura allungarsi ancora qualora fossero confermate le previsioni pessimiste dell’ex tecnico Massimo Giacomini, che parla di uno spogliatoio ormai profondamente diviso e di un rapporto sostanzialmente logorato tra gli stessi giocatori. Questo sarebbe un grosso ostacolo e rischierebbe seriamente di riportare l’Udinese verso l’abisso da cui, lentamente, stava uscendo. Il caso Danilo e la sfuriata di Lodi evidenziano anche qualche falla di troppo a livello societario. Manca chiarezza. Non c'è un timoniere e tutti paiono autorizzati a comportarsi come meglio credono. Un bel pasticcio in un club importante ed affermato come l'Udinese. Probabilmente questa situazione era già latente e, come spesso accade, è bastato un momento negativo per farlo riaffiorare in tutta la sua evidenza.

Ed ora? Adesso ci sono due partite-chiave contro Bologna e Crotone. Vietato fallire. Non solo per la classifica: la vittoria è la miglior medicina, mentre, al contrario, la sconfitta è sempre portatrice di malumori e problematiche. È altrettanto vero che per vincere bisogna risolvere le proprie magagne interne, fare chiarezza sui tanti dubbi. Solo così si potrà pensare non solo al singolo successo, ma anche a voltare pagina e a fare molta strada in avanti.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 29 novembre 2016 alle 16:00
Autore: Federico Mariani
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