Conferenza stampa infrasettimanale per Francesco Guidolin, reduce dalla sconfitta di Parma che ha allungato a quattro il bottino di gare senza punti. Una scia negativa che ricorda l'avvio del secondo ciclo del mister di Castelfranco Veneto che però non vede punti di contatto con quel periodo e punta con fiducia al futuro che vede i bianconeri preparare la sfida del sabato contro il Bologna alle ore 18: "Sono due situazioni diverse, allora ero appena arrivato e cercavo di capire la squadra, di conoscerla. Abbiamo avuto una bruttissima partenza. Adesso sono passati tre anni e mezzo e alcuni di questi giocatori sono ancora qui. E' una situazione più delicata. Anche allora avevo sofferto molto perchè pensavo che da un momento all'altro la mia avventura potesse finire. Ero un allenatore nuovo e quindi mi ricordo bene le sensazioni provate, era piuttosto dura. Secondo me ne possiamo venire fuori anche stavolta, sono convinto che la squadra abbia le potenzialità giuste. Non ho mai pensato di abbandonare perchè conosco il mio lavoro: sono convinto di avere collaboratori validi, una squadra con qualità adatte ad uscire fuori da una situazione che preoccupa tutti".

Le prestazioni sono state molto altalenanti e paradossalmente la squadra sembra esprimersi meglio con le grandi che con le piccole, soprattutto in virtù di quanto accaduto in Coppa Italia
"La coppa è un sogno meraviglioso che culliamo e abbiamo il dovere e la possibilità di tenerlo vivo, è la nota positiva di questa stagione complicata. E' evidente che toglie energie. Penso che con più freschezza a Parma avremmo fatto una partita migliore. Ma questa è la realtà con cui dobbiamo convivere, dobbiamo cercare di essere sempre brillanti. Questo è il momento in cui bisogna stringere i denti".

Secondo lei il ritiro può essere la giusta terapia?
"Questa sera dopo l'allenamento inizieremo il ritiro. Sono le regole del nostro lavoro, i rimedi che si cercano qui da noi. Proviamo anche questa strada e speriamo possa dare frutto".

L'anno scorso la formazione variava molto e questo generava competitività, crede che anche questo possa essere un fattore?
"Alcune volte ho cambiato perchè costretto, altre per scelta. La cosa che emerge è che tutti hanno avuto la loro possibilità, tutti sono stati chiamati in causa. Abbiamo fatto più male che bene, i risultati evidenziano questo. Ho cercato di non dimenticare nessuno, considerate anche caratteristiche e situazioni. Questo è sempre stato il mio modo di lavorare: è difficile fare una stagione con 14-15 elementi. Bisogna dare le possibilità e far credere al gruppo, pur numeroso, di poter dare tutti una mano. E' chiaro c'è chi gioca di più e chi meno, ma sono coinvolti tutti: è un dato di fatto".

Un dato che risalta sono i pochissimi pareggi conquistati
"Ci è mancato fin da inizio stagione. Quello che non abbiamo raccolto non ce lo restituisce nessuno, dobbiamo andare avanti e cercare di raggiungere quanto necessario".

Nella gara di Parma sembrano essere andati meglio i giovani come Widmer e Nico Lopez rispetto a singoli come Danilo, protagonista negativo in occasione del gol insieme a Brkic
"Sbagliamo tutti, è inutile focalizzarsi sul singolo. Deve cominciare un periodo in cui dobbiamo limitare al minimo il margine d'errore, è indispensabile. A tutti i livelli e in tutti i reparti non dobbiamo dare vantaggi all'avversario. Widmer meritava la riconferma dopo il Milan, poteva essere stanco invece ha spinto molto sulla fascia e fatto bene complessivamente. Forse i giovani sono un pò più sereni di testa, probabilmente nei giocatori di carisma c'è un pò di tensione di troppo ma questo va evitato. E' il nostro lavoro, dobbiamo convivere anche con una pressione diversa, quando va tutto bene è ovviamente più facile".

Quanto è difficile inculcare nei giovani la mentalità salvezza?
"Anche gli altri anni siamo partiti con l'obiettivo salvezza, nessuno volava fuori dai binari di quello che ci dicevamo in spogliatoio. Sono tutti mentalizzati e focalizzati su questo obiettivo. Per i giovani sarebbe importante avere maggiore serenità per scendere in campo ma questa è la situazione, la classifica è questa e dobbiamo conviverci".

I risultati recenti ben al di sotto delle aspettative possono generare un ulteriore delusione per i tifosi visto l'attuale periodo?
"E' chiaro che nella mia gestione veniamo da tre anni favolosi ma nessuno ha mai venduto fumo o illuso nessuno. Dobbiamo fare i conti con questa realtà. Speriamo di essere noi a sapere come tirarci fuori, contando sulle nostre forze e restando compatti, sintonizzati sulla situazione. So che c'è una bella fetta di tifosi che stanno soffrendo come noi e che ci aiuteranno, a loro dedico le cose buone che facciamo perchè sono importanti. Siamo noi che dobbiamo uscirne perchè in campo dobbiamo fare conto sulle forze che abbiamo".

Muriel ha dichiarato di aver bisogno di ulteriore tempo per tornare al 100%
"Non abbiamo tempo di far arrivare in forma un giocatore, ha giocato perchè secondo me a Milano era stato brillante e ho scelto di riproporlo. Bisogna ritrovarla la forma, lavorando con il gruppo. Viene da due mesi di allenamenti da solo, adesso crescerà".

Un elemento che sembra finito ai margini è Zielinski
"Piotr è uno dei miei preferiti, l'ho lanciato con soddisfazione e sono convinto che diventerà importante. Ma in questa stagione nel suo ruolo abbiamo più soluzioni. In questa stagione ho puntato di più su altri ragazzi. Bruno Fernandes si sta facendo le ossa e sta facendo vedere che ha qualità. Deve avere pazienza e sa che non mi sono dimenticato di lui. Fin da subito gli ho detto che aveva il talento per fare bene con noi. Ha avuto le sue possibilità e non è stato brillante come lo scorso anno, qualcuno gli è passato davanti ma non ci sono altri problemi, fa parte del loro lavoro".

A proposito di scelte, come commenta l'uscita dopo pochi minuti di Douglas?
"E' raro ma può succedere, alla vigilia ero molto fiducioso sul fatto che Gabriel Silva potesse giocare. Nel momento del riscaldamento ho deciso di puntare sull'elemento che ricopre lo stesso ruolo. Con un pò di tempo in più forse avrei cambiato, non volevo spostare Pereyra sull'esterno dall'inizio. Douglas mi aveva dato buone sensazioni nelle precedenti uscite. Mi è dispiaciuto toglierlo dopo mezz'ora ma il ragazzo sente la fiducia mia e della società".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 28 gennaio 2014 alle 15:30 / Fonte: udinese.it
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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