A pochissimi giorni dalla chiusura della sessione estiva di mercato in casa Udinese regge la questione che più di tutte ha tenuto con il fiato sospeso la tifoseria friulana. Alexis Sanchez, sulla carta un giocatore del club bianconero fino al 30 giugno 2026, è al momento a tutti gli effetti fuori dal progetto che vede a capo mister Kosta Runjaic. La stagione è iniziata tra il passaggio del turno in Coppa Italia e il pareggio interno contro il Verona ma del Niño Maravilla neanche l'ombra. Qual è allora la situazione legata al futuro del cileno?

Nonostante il suo nome figurasse nell'elenco dei convocati per il ritiro dei friulani, in estate Sanchez non ha mai preso parte agli allenamenti della squadra tra Bruseschi e periodo di ritiro austriaco a Lienz. Il messaggio è chiaro: data la conferma di Runjaic sulla panchina, per il cileno le condizioni per una permanenza a Udine non ci sono affatto. A metà luglio ci pensa il group technical director Gianluca Nani a fare chiarezza: "Con Sanchez non avremo mai problemi. Tra noi c'è un rapporto straordinario. Stiamo cercando la soluzione migliore per tutte le parti coinvolte, con il massimo rispetto per lui".

Il colpo di scena arriva però il 16 agosto: l'ex giocatore di Barcellona e Arsenal è presente sui campi del Bruseschi, in tenuta d'allenamento ufficiale, per una sessione personalizzata. Tre giorni più tardi il Niño scende in campo da titolare nel test amichevole tra le seconde linee dell'Udinese e il Cjarlins Muzane. 

La maglia numero 7 con il nome di Sanchez stampata sulle spalle compare nella numerazione ufficiale del club. Chi invece non compare, nonostante l'attesa dei tifosi, durante la serata di presentazione ufficiale della squadra al Bluenergy Stadium è il giocatore stesso. Nuovo capovolgimento di fronte, insomma. L'addio sembra quindi cosa fatta ma le sirene sentite a inizio estate da Turchia e Mls si sono spente del tutto. 

Salutato Thauvin, l'ingaggio del cileno (circa 2.8 milioni di euro lordi) è diventato il più alto dell'intera rosa. Tanto, davvero troppo, per un elemento finito al di fuori dai piani del tecnico. Le posizioni di club e giocatore sembrano però ancora una volta inconciliabili. Runjaic non fa sconti e rimane fermo nell'idea di non poter concedere al beniamino della tifoseria un minutaggio superiore a quello avuto nel 2024/2025, con un ruolo marginale nelle gerarchie del reparto offensivo. Sanchez, dal canto suo, si è più volte professato ancora in grado di poter fare la differenza in Serie A se messo nelle condizioni giuste per farlo. Questioni da risolvere, certo. Ma a circa 72 ore dalla chiusura delle serrande del calciomercato, il tempo stringe più che mai. Sanchez, e cumò ce fasino?

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 28 agosto 2025 alle 16:25
Autore: Alessandro Di Lenarda
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