Fischia e contesta il popolo dell’Udinese. Nel mirino giocatori, tecnico e società. Finisce 1-1 contro il Frosinone. E i friulani restano lì, a un passo dalle «sabbie mobili». Prima della sosta, la banda Nicola andrà a Ferrara (mercoledì) e il 29 riceverà il Cagliari: serviranno almeno quattro punti per festeggiare con un minimo di serenità il nuovo anno.

In caso contrario, potrebbe aprirsi davvero una pericolosa crisi in un ambiente in generale non certo abituatissimo a districarsi laggiù. Il pareggio va stretto soprattutto al Frosinone, che dal canto suo non può certo sorridere a quota nove in classifica, anche se Baroni preferisce saggiamente guardare il bicchiere mezzo pieno. Pochissimi giorni di lavoro dopo aver preso il posto di Longo, ha comunque la sensazione di essere già entrato in sintonia con un gruppo che ha mostrato orgoglio, buone gambe e la testa giusta in un pomeriggio che non si era messo bene dopo l’1-0 di Mandragora. Il Frosinone non si è mai disunito, ha guadagnato campo, ha creato più dell’Udinese e dopo il rigore di Ciano (discutibile il contatto fra Ekongelo stesso Ciano) ha tenuto il piede bello pesante sull’acceleratore fino alla fine. Il Milan in casa e il Chievo in trasferta sono i prossimi impegni dei ciociari: qui di punti ne servirebbero 6 per provare a sognare il «miracolo».

Sezione: Notizie / Data: Dom 23 dicembre 2018 alle 11:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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