>Neanche contro l'ultima in classifica già retrocessa e per di più con un uomo in meno per tutto il secondo tempo l'Udinese è riuscita a portare a casa il bottino pieno. 
Al Ciro Vigorito di Benevento i friulani portano a casa un punto che interrompe il digiuno di risultati durato 11 partite, ma nonostante ciò, questo pareggio profuma di sconfitta, perchè una squadra che deve salvarsi non può concedere tre gol ad una formazione che ormai non aveva più nulla da chiedere al campionato e con la Spal corsara a Verona adesso i punti che distanziano i bianconeri dal baratro sono soltanto tre. 
Ogni giornata che passa sempre peggio, il distacco dalla Serie B diminuisce di settimana in settimana e la paura non può che aumentare, com'era preventivabile l'effetto Tudor non c'è stato, in quattro giorni era impensabile mettere apposto una squadra con molti più difetti che pregi, ancora una volta si sono visti gli stessi errori, dall'incapacità di difendere il risultato per ben due volte, fino alla più totale confusione ogni qualvolta che arriva un cross in area di rigore, corner o azione che sia. 
Eppure la fortuna questa volta aveva anche sorriso ai bianconeri, che dopo il 2-1 di Coda su rigore erano riusciti con un miracolo a reagire subito e a ribaltare il risultato in due minuti grazie al solito Kevin Lasagna, a 5 minuti dalla fine grazie alla sua doppietta l'incubo sembrava finito, ma con l'Udinese non si smette mai di soffrire, il pareggio a tempo quasi scaduto di Sagnà condanna questa squadra a giocarsi la salvezza sino alla fine e visto l'atteggiamento dei giocatori si tratta di un obiettivo molto complicato da raggiungere nonostante il calendario sulla carta favorevole. 
Adesso arriva l'Inter, sulla carta le speranze di fare risultato sono quasi nulle, ma contro le grandi squadre di solito questi "giocatori" decidono di svegliarsi, ma la sensazione è che ci aspetterà l'ennesimo weekend di agonia, un'altra domenica che non farà altro che allungare questo vero e proprio incubo. 

Sezione: Focus / Data: Lun 30 aprile 2018 alle 18:00
Autore: Stefano Fabbro
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