Eimantas Bendzius, ancora una volta, trascina l'Apu Udine. Anche a Trento, il lituano si prende sulle spalle i bianconeri firmando il primo parziale della gara che ha indirizzato il match sui binari giusti. Poi c'è l'esperienza, quella che lo contraddistingue dagli altri. La capacità di sapere esattamente cosa accadrà in quella situazione ed è di nuovo a lui che tira fuori il coniglio dal cilindro inventandosi  una giocata sulla sirena dei 24" per trovare il canestro e ferma il parziale di 10-0 firmato Trento a fine terzo quarto sul 49-57. Da lì in poi, Udine gestisce. 

Un giocatore totale, ormai un veterano della categoria, che di domenica in domenica sta spazzando via tutti i dubbi sulla sua possibile tenuta fisica. Il suo talento non è mai stato messo in discussione ma ciò che sorprende è l'atteggiamento. Un professionista esemplare, in primis, ma un "bambinone" che vuole ancora divertirsi tanto facendo il lavoro che ama. Sì perché il Bendzius arrivato a Udine è un giocatore che si diverte, dentro e fuori dal campo. Sempre la battuta pronta in spogliatoio, sempre un'esplosione di gioia fanciullesca in campo dopo una sua giocata.

Merito anche di coach Vertemati, capace di ritagliargli l'abito su misura perfetto come stretch-4 nel suo sistema di gioco. Un lungo che apre il campo in grado di dominare sotto canestro ma al tempo stesso punirti dall'arco. Cosa chiedere di più? Poi c'è la leadership, silenziosa perché Benji (così lo chiamano i compagni) non parla molto ma è uno che riesce a farsi sentire. Basta uno sguardo, una parola detta al momento giusto e la squadra capisce. Come anche lo stesso lituano capisce quando è il momento di mettersi al servizio del gruppo. 

L'Apu, intanto, se lo gode e Bendzius si gode questa sua seconda esperienza italo-friulana. La sua seconda giovinezza. 

Sezione: Focus / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 11:00
Autore: Alessandro Vescini
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