2 partite, 180 minuti, 4 undici diversi, 1 pareggio e 1 sconfitta. C'è, però, un filo conduttore accomuna tutti questi numeri: il modulo. Solo uno. Il 4-3-3. Una scelta chiara, forte, quasi in controtendenza con quanto portato avanti da Kosta Runjaic la scorsa stagione. Multidimensionalità dei giocatori, che dovevano essere in grado di saper occupare più posizioni, e adattabilità, al sistema di gioco più funzionale allo specifico momento della gara. Ora sembra tutto una sola la direttiva da seguire: 4-3-3.

Fermo, impostato, ma identitario. La strada percorsa dal tecnico tedesco sembra cominciare a essere sempre più chiara: la sua nuova Udinese sarà costruita sulla base di questo modulo. Per sopperire al "problema esterni", nessuno in grado di creare superiorità numerica e quindi sempre più complicate praticare il centrocampo a 5, visto che il mercato al momento non offre soluzioni adatte in entrata. Allora ecco che Ehizibue, Kamara, Zemura, Rui Modesto e Ballarini diventano degli ottimi terzini, con meno compiti di spinta ma più ordinati e di equilibrio. Atta, Payero e Lovric sarebbero delle mezzali pure, mentre Ekkelenkamp il jolly tra 8 e 11, largo a sinistra.

Ma niente più 3-5-2, 3-4-2-1 o 4-4-2? Difficile pensarlo, soprattutto perché uno degli obiettivi di Runjaic è avere una squadra capace di cambiare modulo a gara in corso. E se fosse allora una richiesta velata alla società, per far capire che mancano gli interpreti per giocare con i sistemi di gioco che Kosta ha in mente? Possibile ma difficile. Ma dal mercato il tedesco si aspetta sicuramente qualcosa.

In questo momento mancano in rosa: degli esterni, come detto prima per un centrocampo a 5; un mediano capace di giocare al fianco di Karlstrom in una linea da due; Un centrale di difesa a tre in grado di impostare per iniziare dal basso l'azione; Un 9 puro, alla Lucca per intenderci, che sopperisca a Davis, qualora non fosse al 100%, o che possa giocare assieme all'inglese in un attacco pesante; una seconda punta in grado di permettere a Thauvin di rientrare senza fretta e, meglio ancora, formarci assieme la linea sulla trequarti (a meno che non si voglia puntare seriamente su Iker Bravo o sulla rinascita di Brenner).

Una bella "lista della spesa" che, purtroppo, per alcuni ingredienti è necessaria. E alla fine sì... si torna a parlare sempre di moduli. Che si voglia o meno, nonostante la modernità di questo sport porti con sé una filosofia che punta più sull'occupazione astratto-concreta degli spazi, la tattica avrà sempre il suo ruolo cruciale nel calcio. In Italia in particolar modo. Se sei un allenatore straniero, poi, è meglio che ti adatti velocemente. 

Udinese-Shabab Al Ahli 1-3: bianconeri sconfitti nel secondo test stagionale

Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 luglio 2025 alle 21:15
Autore: Alessandro Vescini
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