Avete presente il film “Frankenstein Junior”? In una famosa scena, il professore, nipote d’arte, e l’assistente gobbo Igor si recano al cimitero per prelevare un cadavere da utilizzare per i loro esperimenti. Di fronte alla considerazione pessimistica del medico, il fido aiutante si lascia andare ad un: <>. Cosa che puntualmente si verifica. Ecco, l’Udinese, in questo momento, sembra trovarsi in quella situazione: al peggio non pare esserci fine. Sembrerebbe così dopo l’ultima terribile settimana. Dai primi drammatici 45 minuti contro la Fiorentina al tracollo finale contro la Juventus, il tutto senza alcuna apparente discontinuità. Questo è lo specchio della crisi dei bianconeri, tanto lampante quanto inspiegabile, specialmente considerando i valori della squadra alla vigilia del campionato.

Sulla carta, la formazione friulana doveva ripetere l’ottimo cammino dell’ultima stagione, magari cercando di raggiungere quella top ten che era stata solo accarezzata e sfiorata, ma non raggiunta nel 2016/17. L’avvio è stato a dir poco disastroso, facendo persino rimpiangere la parentesi di Iachini di dodici mesi fa. E quel che è peggio è la mancanza di un’apparente soluzione, di una scossa immediata per ridare morale e vivacità ad un undici troppo fragile e traballante. I problemi emersi nelle prime nove gare stagionali sono tanti e non indifferenti: dall’assetto tattico ancora poco solido alle sbandate individuali, dettate sia da errori di concetto che dalla poca concentrazione. La squadra si prende pause ingiustificate ed improvvise nel corso di un match. La prova lampante si è avuta nella sfida contro la Juventus, quando, dopo una bella reazione, l’Udinese è uscita dal campo, regalando 4 gol ai rivali, senza battere ciglio. Un crollo inspiegabile, specialmente se si pensa alla situazione in classifica, tutt’altro che rassicurante.

In tanti si chiedono se la soluzione a questa situazione sia l’esonero del tecnico Delneri. Sarebbe una scelta dolorosa ed un salto nel vuoto. Basterebbe un nuovo allenatore a rendere più attenti i portieri, più sicuri i difensori, meglio disposti i centrocampisti e più reattivi gli attaccanti? Insomma, il compito che attende l’eventuale nuova guida tecnica non è affatto semplice. E questo rende ulteriormente complicato il quadro clinico. È evidente che il paziente è malato, ma non si trova una medicina immediata ed efficace per la guarigione.

Dunque cosa dobbiamo aspettarci dalla sfida contro il Sassuolo? Vedendo le ultime prove poco confortanti, prepariamoci al peggio, pensando, come il buon Igor nel film, che può sempre piovere sul bagnato. Non è eccessivo pessimismo, ma cruda realtà di fronte alla crisi bianconera. Tuttavia, guardando anche al momento non esaltante degli avversari emiliani e vedendo come reagisce l’Udinese quando ha le spalle al muro, potremmo anche assistere all’ennesima resurrezione friulana. Una reazione benevola perché permetterebbe alla squadra di rifiatare, ma con pericolosi effetti collaterali qualora illudesse che il peggio è alle spalle. Un errore di considerazione già commesso in precedenza, con il 4-0 alla Sampdoria. Ora, servirà una risposta molto più continua e convincente. Altrimenti, il morbo rischia di diventare pericoloso.

Sezione: Focus / Data: Mar 24 ottobre 2017 alle 13:00
Autore: Federico Mariani
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