Sono passati esattamente trent'anni dalla storica decisione presa della Lega Calcio nel luglio del 1995 di permettere alle squadre di inserire i nomi dei giocatori sopra il numero di maglia. Fino a quel momento, la numerazione non era fissa e seguiva principalmente il ruolo del giocatore in campo, con i numeri dall'1 all'11 assegnati ai titolari. Dalla stagione 1995/96 si consolida ulteriormente il connubio tra numero e giocatore: le cifre vengono così scelte in maniera arbitraria, non necessariamente in corrispondenza del ruolo.

Per l'Udinese quell'annata sportiva corrisponde alla prima delle trentuno consecutive in Serie A, un filotto che prosegue ancora oggi. Il primo storico numero 10 è Giovanni Stroppa - da poco annunciato come nuovo allenatore del Venezia - mentre il capocannoniere di quella squadra è un tedesco con la maglia numero 20 al suo primo anno in Friuli: Oliver Bierhoff. Nessun numero stravagante all'epoca: i giocatori, contando anche quelli ceduti e acquistati nel mercato invernale, portano i numeri dall'1 al 28.

In trent'anni la situazione si è completamente ribaltata: nell'ultima stagione sono pochi i giocatori che hanno indossato i primi 11 numeri, mentre diversi hanno optato per una numerazione più alta, magari affidandosi alla cabala o per scaramanzia; dal 17 di Lucca fino al 40 di Okoye passando per il 31 di Kristensen.

In maniera quasi paradossale, sono pochi i numeri mai vestiti da un giocatore dell'Udinese: 46, 47, 54, 56, 57 e 81. Qualche nostalgico invoca il ritorno dei numeri classici, mentre c'è chi predilige una libera scelta. Considerando che i numeri si legano sempre più al giocatore fino a diventare un vero e proprio marchio (si pensi a Cristiano Ronaldo CR7), un passo indietro non è più possibile. 

Sezione: Notizie / Data: Dom 06 luglio 2025 alle 07:00
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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