Il 4 luglio è una data simbolica per gli Stati Uniti, l’Independence Day, ma da Oltreoceano, per il momento, non arrivano fuochi d’artificio sul fronte della cessione dell’Udinese al fondo americano. La trattativa prosegue, i contatti continuano, ma quello scatto decisivo per arrivare al closing tarda ad arrivare.

Uno dei nodi centrali riguarda la valutazione economica del club. Se inizialmente la cifra stimata per l'acquisto si aggirava attorno ai 200 milioni di euro, gli americani starebbero rivedendo al ribasso la valutazione, alla luce delle cessioni importanti già avvenute (Bijol al Leeds) o in fase avanzata (Lucca e, forse, Solet). Un ridimensionamento tecnico che potrebbe incidere sul valore complessivo della rosa, ma non solo.

Infatti, la valutazione dell’Udinese non dipende esclusivamente dal valore della rosa, ma anche da altri fattori fondamentali: la solidità finanziaria, il valore del brand, la proprietà dello stadio, gli introiti da diritti televisivi, gli accordi commerciali e di sponsorizzazione, così come la capacità di riempire lo stadio e i risultati sportivi. Un quadro complesso che richiede tempo e cautela.

Altro tema cruciale riguarda la gestione sportiva. La famiglia Pozzo, attualmente al timone del club da quasi quarant’anni, avrebbe espresso la volontà di mantenere un ruolo attivo, eventualmente restando con una quota di minoranza e gestendo l’area tecnica in stile “modello Atalanta”, come accade con la famiglia Percassi. Il fondo statunitense, invece, sembrerebbe orientato a rilevare l’intero pacchetto, desiderando il controllo totale della società e inserendo le proprie figure di fiducia. Un'Udinese, quindi, senza Pozzo con una gestione rinnovata non solo negli intenti ma anche proprio negli uomini. 

Con così tanti argomenti sul tavolo – dalla governance alla valutazione economica, dalla struttura societaria alla programmazione sportiva – la cessione dell’Udinese non appare imminente. Il passaggio di consegne non deve per forza chiudersi prima dell’inizio del campionato: anzi, potrebbe slittare all’autunno, quando il mercato sarà chiuso e si potrà procedere con maggior serenità a un eventuale subentro graduale.

Per ora, quindi, l’Udinese a stelle e strisce resta in standby. Ma la partita è ancora aperta.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 04 luglio 2025 alle 18:20
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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