Magda Pozzo, Strategic Group Coordinator dell’Udinese, ha parlato della difficile situazione che il calcio sta vivendo in questo momento: "Per quanto riguarda i giocatori e le loro famiglie abbiamo cercato di dare continuità con allenamenti personalizzati, servizio catering alimentare equilibrato a domicilio controllato dai nostri nutrizionisti, corsi di accrescimento personale settimanali on line con consulenti specialisti in vari temi: motivazione, comunicazione, immagine, social network. Ovvio che tutti vogliamo ricominciare, ma non possiamo pensare che tra i giocatori ci sia distanza di sicurezza di 1 metro e 80 centimetri e altre restrizioni. Deve essere difficilissimo anche per loro non allenarsi, non avere un obiettivo settimanale, insomma delle certezze alle quali erano abituati. Ho gia’ espresso privatamente la mia opinione in un post sugli stipendi dei giocatori di Serie A. Credo che il calcio avrebbe dovuto dare un esempio davanti a una tale tragedia, tutto qui. Era una buona opportunità, dopo tanto parlare, probabilmente non lo e’ più".

Sulla ripresa è ancora molti dubbi: "Credo che dobbiamo essere rispettosi ed allo stesso tempo pragmatici e preparaci professionalmente e scientificamente per ritornare sul campo. Ieri ho letto un messaggio della nostra curva nord, ovviamente grandi appassionati, che diceva in sintesi e con rancore perché si parlasse tanto di ripresa del calcio in una situazione così drammatica. Ecco questo e’ anche il mio pensiero, non bisogna per forza pensare che tornare in campo porti allegria incondizionata a tutti. Ed anche quando ci sono in gioco importanti interessi economici, bisogna saper fare un passo indietro ed essere rispettosi e lo dico come diretta interessata in una situazione molto difficile per tutte le società calcistiche. Dobbiamo dare faticosamente l’esempio ed allo stesso tempo essere propositivi, efficaci e veloci per trovare soluzioni idonee nel rispetto della situazione ma anche della passione per questo sport. Ne abbiamo tutti bisogno!". 

I danni economici sono comunque già molti, il calcio rischia di essere messo in grande difficoltà: "I danni non sono misurabili ma ingenti, anche perche’ non sappiamo cosa succedera’ nei prossimi giorni, settimane e mesi. Per questo e’ importante un approccio sensato e pragmatico da parte di tutti, non e’ una partita singola ma un Campionato con molteplici fattori, dove tutti dobbiamo essere disposti a perdere, ma sulla base di un futuro solido e condiviso. Questione di cultura. Mentre in Italia parliamo a tutti i costi di quando si ricomincerà a giocare, in Inghilterra discutono sui protocolli per gli stadi e la messa in sicurezza dei giocatori. La ripresa qui e’ secondaria e subordinata alla sicurezza".

Sezione: Focus / Data: Mer 22 aprile 2020 alle 21:43
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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