Nell’ambiente friulano hanno ancora tutti davanti agli occhi quel 3-2 totale che ha fatto uscire l’Udinese dalla Coppa Italia martedì scorso. Questa eliminazione, però, è soltanto l’ultima in ordine di tempo ottenuta dalla squadra bianconera. Una squadra in grado di fare grandissimi campionati, cosa che l’ha portata tre volte in Europa nelle ultime tre stagioni, ma che ha sempre sofferto le partite secche. È successo ai preliminari di Champions due e tre anni fa, a quelli di Europa League quest’anno e in Coppa Italia numerosissime volte.

Come non ricordare il campionato da zero punti nelle prime quattro partite e la successiva rimonta fino al quarto posto, e poi l’eliminazione per mano dell’Arsenal ai preliminari di Champions? Come non ricordare il campionato successivo, che ha visto i bianconeri per lunghissimo tempo in vetta alla classifica finendo poi al terzo posto, e la successiva, rovinosa eliminazione in Champions contro il Braga? E come non ricordare, infine, le 8 vittorie consecutive della passata stagione che hanno permesso di chiudere al quinto posto, e la clamorosa eliminazione contro il Liberec in Europa League?

Una trasformazione francamente inspiegabile. Difficile infatti trovare la motivazione per cui la squadra nelle partite secche non riesca a dare quello che da nel corso di un campionato. Si può parlare di preparazione fisica, così come di approccio tattico alla singola partita; sta di fatto che i bianconeri trovano una difficoltà enorme nelle fasi ad eliminazione diretta.

Cambierà mai questo trend? Speriamo, in Friuli tutti se lo augurano.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 febbraio 2014 alle 20:45
Autore: Davide Gani
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