Tante polemiche, tanti episodi discussi, ma resta il fatto che l'Udinese ha perso la terza gara su quattro in questo girone di ritorno; e speriamo che non sia un girone di "ritorno in"... silenzio.

Ieri, nel post gara la società ha preso una posizione avversa nei confronti dell'arbitraggio, specie nei confronti della decisione dell'annullamento del gol di Okaka nel finale; è chiaro che la dirigenza deve fare i suoi interessi e difendere tutto ciò che si può, ma attenzione a non cadere nel ridicolo perché la decisione è corretta, visto che Lasagna è in fuorigioco al momento del tiro di Okaka (basta un replay: anche se l'ex Carpi non interviene attivamente, la rete è da annullare perché viene ostruita la visuale di Sirigu: così vuole il regolamento).

La società si perde, rilascia dichiarazioni su argomenti, a mio avviso, secondari (il VAR non mette a tacere le polemiche): non si guarda quasi mai alle proprie defezioni e si cerca sempre di far tendere al "positivo" ogni prestazione. L'unico che la sa lunga è Nicola, che tra l'altro è anche il "bersaglio" più facile da colpire. Poi c'è il classico "silenzio degli innocenti", di tifosi e giocatori: i primi hanno tutto il diritto di fare quello che ritengono più giusto, nei limiti, rispetto a questa situazione; i secondi, scelti dalla società, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ognuno segue la propria idea in attesa di un risultato positivo, anche se il silenzio, prolungato, rimarrà sempre il più assordante dei rumori.

Apriamo una parentesi doverosa sulla gara. Nel primo tempo c'è stata nella prima mezzora una pronosticabile fase di studio; in palio c'erano comunque dei punti importanti e all'inizio si è pensato più che altro a non subire. Da segnalare l'errore di Djidji al 5', con un Pussetto poco cinico e subito arginato dal rientro dello stesso centrale. In seguito, ottima parata di Musso al 19' sulla testa di Belotti. Nei contrasti di gioco, soprattutto quelli aerei, il Torino era quasi sempre in vantaggio e sulle palle alte il saltatore granata aveva sempre mezzo metro di vantaggio sull'avversario (vedi Belotti, Izzo, Aina, ...). Prime prove di inserimento in area poi per Aina, al 14', con un Nuytinck in netto ritardo; l'olandese è il più sofferente all'inizio su quel lato, e infatti la rete arriva proprio da lì, al 31': un colpo di testa dello stesso Aina che fa insaccare il pallone alle spalle di Musso; grande assist di Ansaldi, inguardabile De Paul nel contrasto con Belotti. Dopo la rete, fino all'intervallo, l'Udinese cerca diverse soluzioni offensive che comunque non si possono annoverare in una reazione (i tiri di De Paul e Fofana sono di ordinaria amministrazione per Sirigu). Al 45'+1 Pussetto si mangia un altro gol davanti a Sirigu; il pallone termina a Fofana che sbaglia il passaggio e fa innescare il contropiede avversario, finalizzato da un episodio dubbio in area friulana: intervento di Stryger Larsen, a metà tra braccia e petto, sul mezzo cross di Falque; il VAR non dà il rigore, decisione corretta.

Nel secondo tempo è il Torino che cerca in primis la porta, ma lo fa timidamente e De Maio (migliore in campo, dei suoi, nel primo tempo) e Troost-Ekong fanno un ottimo lavoro. A cavallo del 67' le sostituzioni friulane: fuori Fofana e Pussetto, dentro Ingelsson e Lasagna; ed effettivamente anche la musica cambia. Cambia perché pochi minuti dopo Okaka subisce fallo in area da Djidji e il VAR, dopo un paio di minuti, dà il rigore; perfetto per noi, invece no: dobbiamo assistere infatti all'ennesimo errore dal dischetto dei bianconeri (2018-19: terzo errore su quattro, secondo su tre per RDP), con un De Paul che calcia davvero male al cospetto di Sirigu, che para. L'Udinese è arrabbiata, ma non demorde e mette la palla in rete due volte: il primo gol viene annullato per un offside di Lasagna (tiro di Ingelsson), sul quale non si discute; il secondo gol, all'89', dove Okaka aveva concretizzato un ottimo contropiede personale, viene anch'esso annullato dal VAR per la posizione di fuorigioco di Lasagna: qui si può discutere un po' di più, ma alla fine non si può che dar ragione al regolamento e quindi alla decisione di Guida. Nel finale Teodorczyk non dà la scossa, ma c'è un'ultima occasione: azione fantastica di Lasagna sulla destra, cross in mezzo, RDP calcia di prima e coglie il salvataggio sulla linea dell'immortale Djidji, l'"uomo dei recuperi"; il pallone poi sbatte sulla schiena di Sirigu e trova il battesimo sulla traversa, con in seguito il solito fuorigioco di Lasagna... La gara termina al 90'+12.

Non mi spendo molto sui singoli, quello c'era da dire è già stato detto: Musso deve rivedere qualcosa in occasione della rete; Troost-Ekong è ancora una volta il migliore, Nuytinck e De Maio (espulso) in netto calo in questo match; a centrocampo, Ingelsson nettamente più in forma di Fofana, Mandragora sente la mancanza del capitano, De Paul può continuare a fare quel ruolo ma sembra anche lui un caso irrecuperabile (perde il pallone decisivo in occasione dell'1-0 e sbaglia il rigore; probabilmente ha già la testa altrove); Stryger Larsen e D'Alessandro hanno subito la supremazia degli esterni granata; in attacco, tra Pussetto, Okaka, Lasagna e Teodorczyk il migliore rimane l'ultimo arrivato in squadra, al quale avrei concesso il tiro dal dischetto.

Ora, guardando al calendario che aspetta l'Udinese, non sembrano esserci più mezze misure: ci sono gare praticamente già scritte (contro Lazio, Juventus, Napoli, Milan, Roma, Atalanta e Inter) e altre dove non si può perdere, né testa né tantomeno punti (ChievoVerona, Bologna, Genoa, Empoli, Sassuolo, Frosinone, SPAL e Cagliari); tiriamo fuori l'altra metà dei punti che servono per la salvezza il prima possibile, perché alla B non ci vuole credere nessuno, ognuno lo sta facendo capire a modo proprio...

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 febbraio 2019 alle 17:30
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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