ZERO al Palermo. Ma come? In vantaggio di un gol e di un uomo, con una squadra che sembra stanca e fatica a produrre un'azione offensiva, la squadra non riesce a chiudere la partita sciupando più occasioni? In una situazione delicata di classifica mettersi a cantare anziché mettere da parte le provviste è deleterio. Cicale

UNO alla premiata ditta Ujkani - Munoz. O un po' di buon senso o un poco probabile interprete albanese-argentino ma non è credibile che riescano a regalare due gol in due partite diverse scontrandosi goffamente e senza particolare pressione. "Mia", "Tua", "Loro". Gol. Autoscontri

DUE alla (non) parata di Brkic. Diamogli tutte le attenuanti del caso (e per fortuna poi porta a casa la pagnotta). I difensori? Non esce nessuno sul tiratore, in particolare Danilo. La zolla? Effettivamente dà un rimbalzo irregolare al pallone. Ma raramente si vede un portiere già steso appena partito il tiro. Se cercava una parata per i fotografi c'è riuscito, hanno fotografato una papera.

TRE a Peruzzo. Sul contatto Danilo - Ilicic perde la partita. Episodio talmente evidente che Ilicic non riesce a capacitarsi quando si vede sventolare il cartellino giallo per simulazione. Poi prova a rimediare fischiando tanto a favore del Palermo e consentendo un gioco vigoroso che tarpa le ali al gioco dell'Udinese. Scontenti tutti

QUATTRO a Heurtaux. Forse l'arbitro sbaglia, forse l'espulsione è eccessiva. Ma il senso di un intervento così appariscente e scomposto lontanissimi dalla porta e con Basta a protezione? Prenderà anche tanta palla ma sbaglia nettamente e l'arbitro non aspettava altro. Ingenuo

CINQUE alla disciplina. Ancora un'espulsione, è la quinta in campionato. Troppe per consentire un cammino regolare. "In 10 si gioca meglio" osava dichiarare Liedholm. Sarà mica tutti della sua scuola di pensiero? Cattivi

SEI a Guidolin. Di Natale lo salva e gli regala una sufficienza di stima ma qualcosa non convince nello schieramento iniziale. Troppi mediani e poca geometria. Sotto di un gol ne toglie uno e regala il ritorno a Muriel. Cambio che ci può stare ma aspettare 5 minuti non sarebbe stato deleterio. Stravolgere così tanto l'assetto è un'ammissione di colpevolezza. Umile

SETTE a Gasperini. Vince la sfida a distanza con il collega. Prepara una squadra per scompaginare le idee dell'Udinese, riesce tutto alla perfezione perché il suo 3-4-2-1 domina la contesa e merita maggiore sorte. I suoi giocatori gli negano una meritata soddisfazione sciupando di tutto.  Paperino

OTTO al ritorno di Muriel. Ci voleva. Si avrà tempo di analizzare la sua collocazione tattica, prima, seconda punta, a sostegno di Di Natale o viceversa. Dice di voler giocare lontano dalla porta. Appesantito, conquista una tonnellata di falli, prova ad accendere il match e sul gol del pareggio è decisivo con una sassata da dentro l'area. Bentornato

NOVE al temperamento della squadra. Il pareggio finale ammorbidisce i commenti ma la sensazione nitida è che la squadra abbia incassato tanti piccoli colpetti evitando il ko tecnico perché conscia di poter risorgere da una situazione fattasi disperata. Detto fatto, il Palermo si lagna ma le formiche fanno così. Lavoratori

DIECI a Di Natale, scontato ma immancabile. Quando serve mette sempre la sua firma, è la decima in campionato, 163esima in serie A. Per il quindicesimo marcatore assoluto della nostra serie A che ha sposato la causa bianconera a vita solo tanti omaggi e gratitudine eterna. Immortale

 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 16 dicembre 2012 alle 11:45
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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