Magda Pozzo ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nella quale ha parlato del focus sulla sostenibilità ambientale da parte dell'Udinese. La Strategic Marketing Coordinator ha raccontato gli inizi dell'impegno della società nei riguardi dell'ambiente: "Una data simbolica è il 2020, quando per primi abbiamo chiesto a Macron di produrre le nostre maglie da gioco con materiali riciclati. Loro all’inizio hanno pensato: “Oddio, l’Udinese e le loro innovazioni…”. Ma poi l’hanno applicata a tutti i loro duecento club. Per noi questo è importantissimo perché siamo una squadra media ma grazie al calcio riusciamo ad essere efficaci su un grande pubblico. Soltanto in Italia ci sono ventiquattro milioni di tifosi, se possiamo dare dei piccoli o grandi messaggi per noi è fondamentale".  

L'Udinese ha poi avviato l'iniziativa chiamata Green Project, che Pozzo descrive così: "Si tratta di un progetto che copre tutti gli aspetti della sostenibilità a livello aziendale tramite una strategia inclusiva a tutto tondo. Altrimenti non funziona. Il nostro fiore all’occhiello è proprio il Bluenergy Stadium, che ha un parco solare con duemilaquattrocento pannelli che producono un milione di kilowatt all’anno e ci permetteranno di essere totalmente alimentati dell’energia solare durante i match day. Bisogna ringraziare i nostri partner, che ci hanno aiutato a trasformare le strategie in attività concrete. Da soli non saremmo mai riusciti a intraprendere questo progetto. Poi abbiamo fondato la CER, la prima comunità energetica rinnovabile del calcio, tramite cui condivideremo con la comunità il 30% dell’energia solare prodotta. E le risorse generate da questo progetto finanzieranno il primo centro residenziale per le malattie alimentari in Friuli Venezia Giulia".

Un impegno per la sostenibilità che si unisce alla partnership con l'Università di Udine: "Il mese scorso abbiamo firmato un nuovo contratto per dare voce a una collaborazione ancor più efficace su progetti concreti. Tra le finalità principali, ci sarà la misurazione e la riduzione del carbon footprint degli eventi sportivi per capire quanto siamo innocui per il sistema. La Uefa aveva già inserito un carbon free calculator molto complicato, poche squadre erano riuscite ad adeguarsi a tutti i parametri e l’Udinese era stata una di queste. Adesso vogliamo capire come siamo migliorati nel secondo anno. E non è facile. Basti pensare che l’impatto ambientale non è soltanto lo stadio ma anche i viaggi della squadra, ad esempio. Un conto è partire da Milano o da Roma, che hanno una rete ferroviaria molto efficace, un conto è partire da Udine. L’80% delle nostre trasferte sono per forza di cose in aereo. Quindi con un team di studenti monitoreremo queste attività per cercare di migliorare dove e come possiamo".

Magda Pozzo ha poi fatto un bilancio dei quarant'anni di proprietà dell'Udinese da parte della sua famiglia: "È un grandissimo traguardo per una società di una città come Udine da centomila abitanti. Sono trentun anni che siamo stabilmente in Serie A, poi il nostro obiettivo a livello sportivo chiaramente resta tornare in Europa. Abbiamo il grande merito di aver saputo creare un modello virtuoso e dobbiamo esserne molto orgogliosi, dopodiché noi siamo già focalizzati su nuovi obiettivi. La strada che dobbiamo continuare a percorrere è quella dell’innovazione e della ricerca, dentro e fuori dal campo. Siamo conosciuti per scoprire e promuovere giovani talenti. Mi piace dire che siamo una piccola Nasa del calcio, con gruppi di lavoro di altissimo livello che permettono a un giocatore di poter dare il massimo sotto ogni aspetto. Ci occupiamo anche della vita privata: ormai da tre anni dedichiamo una giornata a dare il benvenuto a tutte le donne della nostra squadra, mogli e compagne dei nostri giocatori. Quest’anno l’abbiamo organizzata a fine settembre. È un occasione importante per non farle sentire sole ma anche per permettere loro di fare network".

Sezione: Notizie / Data: Ven 24 ottobre 2025 alle 09:20
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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