I giocatori scendono in campo ma non per tirare calci a un pallone ma per chiedere al governo di poter tornare subito ad allenarsi. Non è solo un discorso legato alla condizione da ritrovare prima di poter riprendere gli allenamenti collettivi, ma valido anche perché tornare ad allenarsi significherebbe tornare a fornire una prestazione prevista dai rispettivi contratti.

Un dettaglio non trascurabile visto che in ballo c'è anche il taglio degli stipendi. Rinviare la ripresa delle sedute al 18 maggio significherebbe allungare lo stop a 45 giorni contro i 30 che inizialmente parevano previsti, con la partita sugli ingaggi che non si gioca sul filo dei mesi ma delle settimane e un paio potrebbero fare la differenza. 

Sezione: Notizie / Data: Mer 29 aprile 2020 alle 14:19
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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