Felipe Dal Bello è intervenuto sulle pagine dell'edizione di oggi, 30 settembre, del Messaggero Veneto per commentare l'inizio di stagione dell'Udinese. L'ex difensore bianconero ha parlato dei problemi affrontati nell'ultima sfida persa contro il Sassuolo: "Questa è un’ottima squadra, ma è chiaro che bisogna dare una svolta soprattutto sul piano del gioco scegliendo in quale direzione andare, perché a mio parere non si è tenuto il giusto passo al Mapei. L’Udinese ha rallentato quando avrebbe dovuto accelerare, perdendosi in passaggi e fraseggi fatti molto lentamente quando avrebbe potuto anche scegliere di cercare Davis e Zaniolo in contropiede".

Per Felipe questa difficoltà nel proporre un ritmo giusto è da attribuire alla retroguardia: "Per me nasce tutto in difesa dove i centrali non velocizzano l’azione e al 90’ finiscono per toccare molti più palloni dei centrocampisti. Kristensen e Solet la tengono troppo invece di muoverla, prendendosi rischi con dribbling e lanci invece di imbeccare subito i centrocampisti. Sono troppo sicuri e il rischio poi è di farsi trovare troppo aperti e larghi quindi, proprio come è successo nel terzo gol del Sassuolo. Sul primo, invece, sono stati anche troppo leggeri e meno rabbiosi sull’uomo".

Secondo l'ex bianconero, il cambio nello schieramento della formazione attuato da Runjaic non ha influito negativamente: "No, anzi. Io la penso come il tecnico perché non ci si può soffermare solo su un modulo, ma a quel punto conta la scelta degli interpreti. Col Milan, ed esempio, non era sbagliato il 4-4-2, bensì la scelta di alcuni giocatori non adatti a supportarlo, come Zarraga in mediana. Ho il sospetto che le avversarie abbiano capito come vuole giocare Runjaic che vorrebbe attaccare con un modulo e difendere con un altro, e che trovino troppo facilmente la soluzione visto che concedono il palleggio per colpire poi in contropiede come ha fatto il Milan che ha stravinto ma non dominato nel possesso palla. E il Sassuolo si è trovato facilmente sul due a zero con due giocate".

"Mi soffermo ancora sugli interpreti - continua il giocatore, in bianconero dal 1999 al 2010 e dal 2015 al 2017e mi chiedo perché nella ripresa non ha giocato il Goglichidze, visto correre, e bene, contro l’Inter. Il georgiano può anche fare il terzino e scivolare nella linea a quattro".

A proposito di interpreti, una menzione d'obbligo la merita Palma, apparso in difficoltà all'esordio da titolare: "Sbagliamo se lo valutiamo per i due gol presi in cui c’entra. Questo è un ragazzo che se gioca titolare non ruba il posto a nessuno perché ha i mezzi fisici e impressiona per la tranquillità con cui gioca. Adesso paga dazio, ma l’unico modo per crescere è giocare, sbagliare e recuperare. Avrà tutto il tempo per rifarsi".

In chiusura, un pensiero sulle fasce e sugli attaccanti: "Zemura fatica anche se corre tanto, per me può giocare solo da quinto, dove mi trasmette però meno solidità di Ehizibue. Kamara è un po’ più anarchico, ma copre di più. Zaniolo ha qualità e si vede, ma anche lui rallenta troppo il gioco invece di cercare prima i compagni e specialmente Davis che può fare un lavoro notevole per tutti. Ecco, Davis va sfruttato molto di più, come ha dimostrato nella ripresa a Reggio".

Sezione: Gli ex / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 08:23
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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