Contro l'Inter mister Tudor ha sorpreso come solo lui sa fare, presentandosi a San Siro con un trio difensivo completamente nuovo e con l'esordio del brasiliano Walace, che fino a quel momento quasi non si era visto. Coraggioso il croato e non si può dire che le scelte non abbiano pagato. È sempre difficile fare delle valutazioni quando giochi circa un'ora con un uomo in meno, però il terzetto davanti a Musso ha retto discretamente, non è parso una diga incrollabile, ma contro gente come Politano, Lukaku, Sanchez e Lautaro quale difesa si può dire sicura al 100%?

Interessante la prestazione del brasiliano Walace, che essendo la novità maggiore, aveva un po' l'occhio di bue su di sè, messo in un centrocampo molto fisico con Fofana e Jajalo. L'ex Hannover è parso un ottimo ibrido tra giocatore capace di recuperar palla per impostare e calciatore di raccordo tra difesa e attacco. Con l'Inter che attaccava, lui e il bosniaco si abbassavano per recuperar la sfera e lanciare o Seko o Lasagna, ma il numero undici friulano è parso avere un certo know how anche con la palla tra i piedi qualche metro più avanti.

Infatti spesso, con la palla tra i piedi dell'Udinese, si è scambiato con Fofana sorprendendo gli avversari e sbucando davanti alla difesa avversaria. Alcuni fraseggi con Seko hanno veramente creato spazi interessanti, che probabilmente in parità numerica si sarebbero potuti sfruttare diversamente. Non solo mediano metodista anche, ma più centrocampista centrale a trecentosessanta gradi, questa è l'impressione che dato Walace alla sua prima da titolare, ricordando un po' un primissimo Inler, anche se senza il tiro da fuori, pur tentando il gol con una bella girata. Un giocatore molto duttile che, con le insidie che si nascondono in un'intera stagione, può dare una grossa mano.

Sezione: Focus / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 12:00
Autore: Davide Marchiol
vedi letture
Print