>E' arrivato sotto traccia lo svizzero di origine albanese Valon Behrami, acquistato intorno alla metà di agosto per portare maggiore esperienza in rosa e soprattutto a centrocampo in cui, tranne il veterano e crititcato Halfredsson, l'Udinese dispone di ragazzi molto giovani come Jankto, Barak e Fofana.
L'acquisto dello svizzero è passato quasi inosservato dai tifosi bianconeri che lo ritenevano "bollito" e ormai lontano parente del bel cagnaccio che si vedeva durante la sua esperienza a Napoli, in realtà però ecco che non appena il numero 85 bianconero ha trovato la forma migliore è diventato subito un titolare quasi inamovibile per Delneri come schermo davanti alla difesa.
Dopo tre buone partite giocate contro Genoa, Milan e soprattutto Sampdoria lo svizzero ha dovuto vedersela con un problemino fisico che lo ha tenuto fuori nelle sfide finite malissimo contro Fiorentina e Juventus, ed è proprio in queste due gare che l'importanza di un giocatore esperto e di sostanza è venuta fuori, Delneri al suo posto ha provato prima Barak e poi Halfredsson, ma nessuno dei due in quel ruolo ha garantito la protezione necessaria alla difesa.
Nell'ultima partita disputata a Sassuolo, la più importante per Delneri che aveva bisogno di punti per salvare la sua panchina, Valon è tornato a giocare dal primo minuto e la sua presenza si è fatta sentire, per molti è stato il migliore in campo, grinta, aggressività e una grande quantità di palloni recuperati che hanno permesso all'Udinese di soffrire pochissimo i tentativi, molto sterili, del Sassuolo di rientrare in partita.
Insomma, da acquisto ritenuto inutile adesso Behrami è diventato un uomo chiave di questa squadra, sia dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista morale ed emotivo, con la sua esperienza e voglia lo svizzero sta aiutando e continuerà ad aiutare giovani di grande prospettiva che l'Udinese ha l'obbligo di far crescere; Delneri non ha mai dubitato sull'ex Napoli, facendo subito capire che se sta bene fisicamente lui il posto in campo ce l'ha sempre, perchè uno come lui è fondamentale per proteggere una difesa troppo ballerina e per tenere in riga i giovanotti che gli corrono affianco. 

Sezione: Focus / Data: Ven 27 ottobre 2017 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
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