Udine si prepara a vivere una serata ad altissima tensione. Martedì 14 ottobre, al Friuli, andrà in scena la sfida tra Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026: un appuntamento cruciale sul piano sportivo per gli Azzurri, ma che desta grande preoccupazione per i potenziali rischi legati all’ordine pubblico.

L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha infatti assegnato alla gara il livello massimo di rischio (grado 4), classificandola come “ad altissimo rischio”. A far salire la tensione è soprattutto la manifestazione pro-Palestina autorizzata per il pomeriggio dello stesso giorno, che potrebbe richiamare fino a 10.000 partecipanti.

Secondo l’ordinanza firmata dal prefetto Domenico Lione, il corteo attraverserà il centro storico e “potrebbe costituire occasione di infiltrazioni da parte di frange violente, con possibili rischi per la sicurezza pubblica e privata”. La preoccupazione è che la partita – già da settimane oggetto di tensioni e polemiche, nonostante la tregua e i negoziati di pace in Medio Oriente – possa diventare un bersaglio simbolico per gruppi intenzionati a creare disordini, soprattutto nelle aree circostanti lo stadio e lungo le vie centrali della città.

All’interno del Friuli, dove sono attesi circa 5.000 spettatori (di cui 51 provenienti da Israele), sarà attivato un massiccio dispositivo di sicurezza. In campo ci saranno unità cinofile, artificieri e droni per monitorare costantemente l’area, mentre all’esterno la vendita e il consumo di bevande e alimenti in vetro, ceramica o lattinasaranno vietati fin dalle prime ore del giorno.

Intorno allo stadio sono già state installate transenne e barriere di cemento, mentre i varchi d’accesso saranno presidiati da metal detector e tecnologie di ultima generazione per l’individuazione di armi o esplosivi. Il piano di sicurezza prevede inoltre un imponente dispiegamento di polizia, carabinieri e guardia di finanza, con pattugliamenti rinforzati anche in stazione, piazza Primo Maggio e nelle zone di afflusso dei tifosi.

Una città blindata, dunque, per una partita che si annuncia ben più complessa di una semplice sfida di qualificazione. A Udine, martedì, non sarà solo il campo a decidere: la vera sfida sarà mantenere la calma e garantire che lo sport resti — nonostante tutto — un momento di incontro e non di divisione.

Sezione: Focus / Data: Dom 12 ottobre 2025 alle 14:21
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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