Tempo di un primo piccolo bilancio per l'APU Old Wild West Udine. Sono diversi gli spunti che offrono le sette partite giocate finora, soprattutto sui volti nuovi del roster bianconero in questa stagione. Nonostante siano arrivate sei sconfitte, i ragazzi di coach Vertemati hanno dimostrato di potersela giocare sistematicamente anche contro avversari più forti quali quelli che questo scorcio di campionato ha offerto per la maggior parte dei turni. 

DJ Brewton è apparso quello più "dentro" al gioco dell'APU. Complice l'iniziale assenza di Hickey, il classe 2000 ha avuto in mano il pallone e il pallino del gioco per minuti importanti. Figura sempre tra i più utilizzati (quasi 27 minuti di media) e si esalta sia quando agisce da portatore di palla primario ed è libero di creare, sia quando gioca da 2 più classico. Sinora è stato possibile apprezzare anche le sue doti difensive e la sua presenza a rimbalzo: è alla sua seconda stagione da pro e ha una voglia matta di dimostrare di poter giocare in un campionato di alto livello come quello italiano.

L'esperienza di Eimantas Bendzius sta uscendo negli ultimi incontri. Dopo un'estate particolarmente impegnativa con la nazionale lituana nel percorso di preparazione a EuroBasket, l'ex Sassari aveva cominciato la stagione in bianconero un po' in sordina. La svolta è arrivata nel derby contro Trieste, partita nella quale si è rivisto il giocatore apprezzato nelle annate in Sardegna; proprio contro la sua ex squadra ha offerto la miglior gara stagionale: 25 punti tirando 5/8 da tre, 7 rimbalzi, 4 assist e 35 di valutazione. Attualmente viaggia a percentuali da 50-40-90 che lo attestano come uno dei migliori tiratori del campionato. Nella sfida con Venezia si è alternato nel ruolo di 4 e 5 con Da Ros in un quintetto privo di centro: una soluzione risultata efficace che potrebbe essere replicata anche in altre situazioni.

Andrea Calzavara è partito in quintetto nelle prime tre di campionato e l'ha fatto con la personalità del giocatore navigato, nonostante questa sia la sua prima stagione in Serie A. La sua miglior prestazione è arrivata in una gara per niente banale e terminata soltanto dopo un supplementare, contro i campioni d'Italia della Virtus Bologna: in 32' ha realizzato 15 punti e catturato 6 rimbalzi, mostrando di poter reggere l'urto con il salto di categoria. Utile anche in uscita dalla panchina come nelle ultime partite, nelle quali ha fatto valere la sua grinta e determinazione. Ha i mezzi fisici, atletici e mentali da playmaker moderno che gli permetteranno di rimanere a lungo nel massimo campionato e se ne sono accorti anche in Nazionale, come dimostra la convocazione al raduno lo scorso ottobre. 

Arrivato a fine mercato dopo il forfait di Juiston, Christian Mekowulu si è calato nella parte di uomo in missione. Il centro nigeriano non ha esitato a mettersi a servizio di Andrea Gracis ancora una volta dopo l'esperienza a Treviso e l'ha fatto con dedizione, nonostante arrivasse - come Bendzius - da un'estate occupata dal torneo continentale con la propria nazionale. Compensa una stazza limitata in confronto alla media dei pari ruolo con grinta ed energia, usando la dose giusta di arroganza per non farsi intimidire ma, anzi, diventando una presenza temibile nel pitturato.

Il reparto dei centri si chiude con Skylar Spencer: l'ex Rieti è apparso in difficoltà nel suo ritorno nella massima serie. Non gli si chiede di essere il centro che aveva così ben figurato in A2, né di essere uno dei principali terminali offensivi di una squadra che fa del gioco perimetrale il proprio mantra. Certo è che stonano le gare nelle quali si è preso la miseria di uno o due tiri dal campo, ben tre sulle sette totali. Tre sono anche le partite concluse con tre stoppate, a sottolineare il potenziale intimidatorio sotto canestro. Dovrebbe cercare di farsi valere di più, perché la qualità c'è e lo si è visto in occasione della sfida con Cantù, chiusa sfiorando la doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi

Chi invece è arrivato come giocatore al quale affidarsi è Aubrey Dawkins, il quale però al momento non ha saputo soddisfare le aspettative. Il primo impatto con il mondo APU era stato più che positivo nel precampionato, salvo poi calare decisamente nelle gare ufficiali. La sorte non è stata benevola né con lui né con i bianconeri, visto l'infortunio che l'ha coinvolto: è partito in quintetto solo nelle prime due giornate, per poi perdere minuti nel resto delle gare. L'esperta ala americana sembra avulsa dal gioco e incapace di trovare un ritmo consistente: l'attacco bianconero doveva passare da lui ma gli otto punti di media sono decisamente troppo pochi per un giocatore con il suo pedigree. Una permanenza a Udine è tutt'altro che scontata, peccato.

L'APU Old Wild West Udine ha giocato ottime partite senza trovare le vittorie che probabilmente avrebbe meritato. I nuovi giocatori sono riusciti a formare un bel gruppo con i veterani, ma manca il più classico dei centesimi per fare l'agognato euro. Sarà fondamentale nel prosieguo della stagione trovare la quadra e sistemare alcuni dettagli: il tempo c'è, ma corre veloce in contropiede.

Sezione: Focus / Data: Mar 11 novembre 2025 alle 11:05
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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