L'Udinese di mister Runjaic esce sconfitta con onore dalla sfida contro l'Inter, perdendo 2-3 in una partita combattuta fino all'ultimo respiro. Nonostante la sconfitta, i friulani hanno dimostrato grande carattere, cercando fino alla fine di strappare punti a quella che a tutti gli effetti è la squadra più forte del campionato. Tuttavia, gli errori difensivi continuano ad essere determinanti, lasciando i bianconeri per la seconda volta di fila a bocca asciutta.
A pesare, più che le sconfitte in sé, è il modo in cui arrivano. Troppi gol subiti, troppe sbavature che puniscono una squadra che vero non si arrende mai, ma che paga a carissimo prezzo ogni minima distrazione. La qualità c'è, così come il carattere, ma l'Udinese dovrà ritrovare solidità difensiva se vuole rimettersi subito in careggiata.
Dietro le crepe sono evidenti, un tallone d'Achille che sta pesando sempre più sul cammino. Con la cessione di Pérez e gli infortuni di Giannetti e Kristensen, la difesa ha perso quelle certezze che l'avevano resa solida nelle prime giornate. Le tre reti subite sabato portano a otto i gol incassati nelle ultime tre giornate: un dato che preoccupa e che conferma la fragilità del momento. La fase difensiva, che deve essere il punto di partenza per una squadra come l'Udinese, sembra aver perso le misure, e senza un pronto correttivo, il rischio è che questo diventi un problema strutturale.
In più Bijol, a cui è affidato il compito di guidare il reparto arretrato, ha vissuto un'altra giornata complicata, faticando a contenere gli attacchi neroazzurri. Lo sloveno pare in inattesa difficoltà, dopo mesi in cui ha tirato la carretta anche con la nazionale. Avrebbe probabilmente bisogno di rifiatare, cosa che con i tanti impegni ravvicinati (a cui si sommano quelli con la Slovenia) non è permessa. Non può reggere quasi da solo però l'intera difesa, accanto a lui devono crescere anche gli altri.
Kabasele da braccetto fatica a reggere il passo soprattutto quando di fronte ha degli attaccanti brevilinei, funzionerebbe forse meglio da centrale. Touré, che fisicamente impressiona, ha ancora parecchie lacune da colmare prima di poter essere un punto fermo per la squadra. Questi comunque al momento sono gli uomini, in attesa di notizie confortanti dall'infermeria. La fragilità difensiva ora è un limite, nonostante la squadra continui a mostrare sprazzi di qualità e tenacia, per fare il vero salto di qualità. Runjaic ha il compito difficile di ridare fiducia a un reparto che ha perso sicurezze e che dovrà riorganizzarsi rapidamente.
A livello tattico, il tedesco è tornato al 3-5-2, un modulo che teoricamente offre maggiore copertura difensiva, ma che sembra lontano dalla rinnovata idea di calcio che l'allenatore voleva implementare in estate. Più copertura sì, ma meno intensità nel pressing e inventiva in avanti, caratteristiche che avevano dato all'Udinese un'identità forte nelle prime sorprendenti giornate. Con l'Inter, nonostante qualche sprazzo di buon gioco, si è sentita la mancanza di quel ritmo e quella spregiudicatezza che avevano caratterizzato le vittorie con Lazio, Como e Parma.
L'Udinese ha comunque messo in campo tutta l'energia possibile, questo conforta in vista delle prossime partite. Dopo un inizio complicato, con l’Inter subito avanti grazie al gol di Frattesi, i bianconeri hanno reagito, trovando il pareggio con Kabasele. Ma ogni volta che l'Udinese provava a rialzarsi, l'Inter riusciva a sfruttare le insicurezze della squadra friulana, colpendo ancora con un ritrovato Lautaro. La seconda rete friulana di Lucca ha ridato speranza nel finale, ma non è bastata per agguantare il pareggio.
Nonostante tutto, uno dei segnali più positivi è arrivato proprio dal centraovanti. Il classe '00 ha segnato un gran gol, dimostrando di valere un posto da titolare. La sua fisicità (guardare come ha bruciato Chalanoglu) e il suo istinto sotto porta hanno impressionato ancora una volta, facendo capire che può essere una risorsa fondamentale per il futuro. La competizione interna con Davis sembra essere uno stimolo positivo, spingendo entrambi a migliorare e a dare il massimo.
Ora, l'attenzione si sposta sulla prossima partita casalinga contro il Lecce, un match che diventa cruciale per tornare a vincere e invertire la tendenza negativa delle ultime settimane. La classifica, nonostante tutto, resta positiva: l'Udinese è ancora protagonista di una delle migliori partenze degli ultimi anni, ma per restare in alto sarà fondamentale ritrovare compattezza e solidità, partendo proprio da una difesa che ha urgente bisogno di ritrovare fiducia.
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