Lasciare andare chi non ha voglia di restare. Di una presenza assente, è meglio liberarsene che elemosinarne le attenzioni, così nella vita, così nel calcio. Non solo è da lasciare andare, è da mandare via. Personalmente credo sia uno stillicidio subire l’umiliazione costante di chi maltratta questa maglia e questa squadra. Resteremo in pochi, ma almeno avremo salva la dignità. La mancanza di rispetto è il classico sintomo dell’interesse scemato per una squadra e per tutto ciò che essa rappresenta. 

Nessuno si deve nascondere dietro alle proprie responsabilità, tanto meno i vari Bruno Fernandes, che dopo una stagione vergognosa, alla prima occasione buona parlano di mercato e della voglia di andarsene via da Udine. Questa stagione doveva essere un punto di partenza importante e si è tramutata in un fallimento anche per colpa di chi non ci ha mai creduto fin dall'inizio. Adesso a posteriori, con il mercato ormai alle porte, tutto è più chiaro. Non c'era da stupirsi se qualcuno camminava in campo, se qualcuno tirava indietro la gamba. La testa era ed è altrove, ad altre squadre, ad altri progetti. 

Durante questa terribile stagione sono nati tanti mal di pancia e tutti hanno la valigia pronta in mano. Autostima pari allo zero, le motivazioni non ci sono mai state. Se non hai determinazioni, se hai paura, non puoi giocare. Uguale se non hai personalità, anche questa è una debolezza che ha portato questa squadra ad un punto dalla B. Colpa dei giocatori che vedono Udine solo come un punto di passaggio e non di arrivo. Colpa dei procuratori che martellano i propri assistiti alla ricerca di un contratto più ricco e di una squadra più grande. Colpa anche di quei dirigenti che mettono in vendita dopo anche una mezza apparizione positiva i propri giocatori.  

L'Udinese è un mercato, un porto di mare ma non dovrebbe essere così. Arrivare a Udine e vestire quella maglia che fu di Zico e Di Natale dovrebbe essere un'orgoglio e non un impiccio temporaneo. Voglio parlare ai giocatori singolarmente e alla squadra: chi il prossimo anno sarà ancora qui dovrà sputare sangue per questa maglia. Altrimenti quella è la porta. Servono delle scelte di prospettiva per il bene della società. Se un giocatore vorrà andare via non gli metteremo i bastoni tra le ruote. Se poi non puoi prendere dei top, devi crearli in casa attraverso il senso di appartenenza. I Pozzo devono far capire che valore ha vestire il bianconero friulano e che in questa squadra si deve dare tutto perché è una piazza importante, oltre che una grande occasione. 

D'ora in poi la squadra deve andare tutta nella stessa direzione, al di là dell'avversario. Bisogna dare tutto e azzerare le gerarchie. Dando di più per la squadra, spendendosi di più per il compagno. Se al primo posto, piuttosto che la squadra, metti una proposta di contratto, non farai mai bene. Difficilmente, le squadre che hanno scritto la storia del calcio, erano costituite da mercenari: servono gli uomini, lo spirito d'appartenenza. Di bravi calciatori ce ne sono tanti, ma vincono gli uomini.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 maggio 2016 alle 17:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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