Udinese, se giocassi sempre così! Sicuramente è quello che tutti abbiamo pensato vedendo la partita di oggi. Questo il risultato: un pareggio prezioso contro una brutta Atalanta, che ancora non si è ripresa dal pareggio contro il Genoa, ma che al primo errore è capace di punirti con il tuo nemico numero uno, quel Muriel che da quando se n’è andato non ha fatto altro che segnare nella tua porta. Questo lo svolgimento: un gol in meno di trenta secondi (la prima volta in questo campionato che segniamo nei primi 15’), una gran prova della difesa, un rigore non dato con fallo ancora su Pereyra, decisamente il migliore, il pareggio subito prima dell’intervallo, come troppo spesso accade. Poi il secondo tempo, ancora si soffre e si difende il risultato ma ce la stiamo giocando, stiamo facendo una gran prestazione contro un avversario difficile, Gasperini prova a farci paura con Zapata e Ilicic ma niente da fare, qualche secondo guadagnato e finalmente il fischio finale. Un pareggio importante, inaspettato, stretto (con il rigore si poteva raddoppiare, è sicuramente un gran rammarico), tutto sommato dunque un buon punto.

Sostanzialmente tutti in campo rispondono all’appello di Gotti e fanno quadrato attorno al mister. Questi però gli interpreti che si meritano la menzione: la difesa al gran completo Samir-Bonifazi-Becao, il solito De Paul, Pereyra e la conferma Arslan. Poco dietro Lasagna, che si dà un gran daffare, e Deuolfeu, che finalmente fa vedere qualcosa di più. Sfortunato Walace, che gioca solo pochi minuti, l’augurio è che possa tornare presto visto che c’è poca disponibilità nella sua zona.

Quali le conseguenze? Difficile dirlo. È chiaro che se avessimo giocato così altre volte avremmo più punti, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Quello che serve è la continuità, che ancora manca ai bianconeri, fin qui capaci di battersi anche con le grandi squadre ma troppo distratti e a volte spreconi, tanto da dimenticarsi in giro qualche punto di troppo. Come si dice, una rondine non fa primavera e dunque attenzione ai facili entusiasmi, ma è indubbio che una prestazione come quella di oggi riaccenda le speranze di chi, come il sottoscritto, si sarebbe aspettato una netta sconfitta. E dunque anche quest’anno si può dire che non è ancora tutto perduto, la salvezza è assolutamente alla portata e, chissà, forse qualcosa in più. Ma a patto di rivedere il più possibile la determinazione e l’attenzione messe in campo oggi.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 gennaio 2021 alle 08:00
Autore: Alessandro Poli
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