Prima sì, poi no, poi di nuovo sì, poi ancora no, tanto che il nome di Semplici si faceva di ora in ora più forte. Quando ormai ci stavamo tutti rassegnando a perdere Gotti, ecco, invece, il colpo di scena: il mister resta. Rinnovo biennale a 400 mila euro a stagione. Alla fumata bianca ovazione popolare e non poteva essere altrimenti dopo che l'ashtag #gottioaustria aveva inondato i canali ufficiai della società. Anche i tifosi, almeno vogliamo credere così, hanno avuto un ruolo importante nella ricomposizione della frattura.

Alla fine tutti contenti. Contento Gotti, che strappa un ingaggio superiore a quello inizialmente propostogli (la prima offerta dei Pozzo era stata di soli 280 mila euro, troppo pochi anche per chi fino all'altro giorno faceva il secondo) e una progettualità su due stagioni invece che su una soltanto (1+1 la prima offerta). Contenta, alla fine, anche la società che così può dare continuità ad un buon finale di campionato e ad una crescita tangibile.

Serviva tutto sto casino? Probabilmente no. Giusto trattare ma sarebbe stato meglio che non trapelassero, da entrambe le parti, certe notizie. Una trattativa così difficile, così sofferta non è di certo un buon segnale in vista del futuro, tanto meno quando si è nel mezzo già di una rivoluzione. La speranza è che si non sia un Delneri bis, chi vuole intendere intenda.

Progetto, questa parola troppo spesso abusata, è sicuramente uno dei motivi di scontro. I soldi contavano ma fino ad un certo punto. Si è chiaramente percepito che c'era qualcos'altro che non andava oltre all'ingaggio. La rottura è stata vicina, non l'abbiamo scritto tanto per. Gotti voleva, e alla fine ha ottenuto, garanzie. Non certo ha imposto di tenere qualcuno o di comprare qualcun altro, questo nel calcio d'oggi resta una cosa impossibile non solo a Udine ma praticamente dapperttutto, ma ha voluto essere sicuro di lavorare con un materiale di un certo livello. Ok che De Paul e Fofana se ne vanno ma al loro posto devono arrivare non solo scommesse ma anche qualche giocatore più pronto.  

Qualcuno ha parlato di comportamenti che Gotti non sarebbe più disposto a tollerare. Ne ho sentite di tutte i colori, me ne hanno raccontate di cose a cui però non mi sento davvero di credere. Anche perché non credo che la società su certe cose chiuda un occhio con nessuno. 

Allora avanti così, per il bene di tutti.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 18:34
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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