Ora non ci resta che dolerci per quanto stentoreo sia stato il cammino dell’Udinese in questo campionato, un torneo che così tormentoso per l’Udinese non si verificava dagli anni 60. Siamo partiti benino, poi andati male, poi di nuovo bene agli esordi di Oddo, eppoi di nuovo male. Sino ad arrivare allo scorso 24 Aprile, momento in cui è arrivato in quel di Udine mister Tudor. Uno decisamente dotato di attributi, in grado di risollevare l’Udinese dal punto di vista della tempra. C’è un solo problema: lo scarso tempo a disposizione del nuovo tecnico in questa stagione, e senza dubbio un altro capo della questione. La frittata è stata fatta prima, in particolare in occasione del filotto di sconfitte che ha portato al siluramento di Oddo. E in generale l’Udinese di quest’anno si è caratterizzata per una nota caratteristica particolare. Quell’ingenuità, o perché no furbizia nefasta, che l’ha portata a giocare al risparmio la parte di stagione venuta dopo il picco massimo di risultato. E’ un po’ come se i ragazzi, imperdonabilmente, avessero detto “oramai siamo salvi, e in Europa League non ci vogliamo andare. Non sentirsela di affrontare un impegno in più ci può stare. Il problema è che non ci va proprio bene che in ipotesi sia entrato negli ingranaggi mentali dell’Udinese un ragionamento così. Se non altro perché non è sinonimo di professionalità.

Di non qualificarti per una competizione di alto livello ti può capitare sì, per caso, ma non certo ragionevolmente in ragione di un calcolo che ti ha portato a concludere dentro di te che sì, devi risparmiarti. Speriamo proprio che non sia stato un ragionamento come questo a portare il giovane gruppo bianconero ad adagiarsi su una salvezza potenzialmente già conquistata dopo le ultime cinque vittorie targate Oddo che portavano alla classifica pregiata. Ciò lo battezzeremmo come quanto di più bieco ed imperdonabile, per una squadra giovane ma con le carte in regola come l’Udinese. Fatto sta che ora ci resta in mano soltanto questo riprovevole biscotto che ha portato l’Udinese a giocare al minimo sindacale sino ad oggi prendendo la salvezza per i capelli, all’ultima giornata. Con una salvezza che almeno speriamo abbia ad accadere. Fatto sta che il risultato di quest’anno non ci andrà comunque sia bene, proprio perché le potenzialità dell’Udinese potevano permettere ben altro. E perché lo sport non è fatto di calcoli, di ragionamenti che portano al massimo risparmio ma pure anche alla minima gratitudine da parte di chi a questo spettacolo ha dovuto assistere. Questa squadra non può proprio pretendere minimamente di essere elogiata, allorquando si è persa così tante occasioni per rendere giustizia ai suoi discreti numeri. Questo no, proprio no. Non è un campionato da Udinese, allorquando dalla parte sinistra del ranking ci si dovrebbe arrivare senza problemi. E a questa Udinese per arrivarci bastavano soli dieci punti in più.

Sezione: Notizie / Data: Gio 17 maggio 2018 alle 18:00
Autore: Valentino Deotti
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