Il Parma è corso ai ripari dopo la notizia dell'infortunio di Zion Suzuki, ai box per circa tre mesi a seguito di una doppia frattura alla mano sinistra. Il club crociato ha già ufficializzato l'arrivo dello svincolato Vicente Guaita, convocato nell'ultimo turno contro il Verona ma presentato ufficialmente solo oggi in conferenza stampa. Il portiere si candida quindi per una maglia da titolare sabato contro l'Udinese.

È stato allenato dal padre di Pellegrino, che ne dice? Conosceva Cuesta? Prime impressioni?
"Quando sono arrivato l'ho detto a Pellegrino che sono stato allenato da suo padre, lo ricordo anche come un grande calciatore al Valencia di quando ero bambino. Mateo sta facendo molto bene, anche nella gara col Verona ha segnato due gol, ne sono contento. Cuesta non lo conoscevo, ma ha molta voglia, trasmette molto ai giocatori, ha obiettivi chiari. Vogliamo rimanere in Serie A e migliorare il più possibile".

Cosa l'ha fatta venire a Parma? Se l'aspettava?
"Questo genere di chiamate non se le aspetta nessuno. Il mio augurio è che non capitino più questi incidenti. Però è vero che si deve essere sempre pronti. Ci stavamo anche avvicinando al mercato, ma sono già qui".

Come si è tenuto in forma? Che si aspetta qui?
"Il mio desiderio è essere a disposizione, pronto al prima possibile. Sto cercando di capire la lingua, lo stile di gioco della squadra e i miei compagni, ho bisogno di un po' di tempo. Cerchiamo di fare in modo che avvenga il prima possibile. Me lo stanno rendendo molto facile perché c'è un grande staff e la squadra è disponibile. Sono fermo da maggio, ho avuto offerte ma ho preferito rimanere fermo. Mi sono tenuto in forma con un mio amico di Valencia e mi sono dedicato anche ad altri sport".

Il ricordo più bello della sua carriera?
"Il mio soprannome non lo so, ma è vero che nelle squadre in cui sono stato ci sono rimasto per vari anni. La gente intorno a me è sempre stata grata, ho sempre avuto riconoscimento. Alla fine il mister decide la squadra, ma avere il riconoscimento di chi ci sta intorno è sempre molto bello".

In cosa l'ha convinta il Parma?
"La verità è che il tempo passa per tutti. Inizio a vedere molti giovani. Ma la mia passione non passa. È un campionato nuovo, che non conosco. Ma ho tanti colleghi che mi hanno parlato bene di questa realtà. È stata una decisione difficile da prendere, cambiare lingua anche, spostare la mia famiglia. Siamo qui e spero di essere pronto il prima possibile".

Si sente un titolare?
"Si vedrà alla fine della stagione. Ho avuto la possibilità e la fortuna di giocare molto nei club dove sono stato. Spero appunto di poter lavorare al più presto anche qui e fare il meglio per la squadra".

Sezione: L'Avversario / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 15:09
Autore: Alessandro Di Lenarda
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