Dopo la sconfitta a Torino è evidente che l’Udinese abbia subito un forte rallentamento sia dal punto di fisico, che mentale. Pesano sicuramente le importanti assenze di Deulofeu (operato oggi a Villa Stuart) e del Tucu Pereyra (che presumibilmente rientrerà per la partita contro il Sassuolo) ma i motivi di un calo così netto e costante nelle ultime giornate vanno ricercati anche altrove. 

Le sei vittorie consecutive ottenute ad inizio stagione, avevano mostrato la solidità e la forza di un gruppo che non si poneva limiti e che affrontava senza timore anche le big del campionato. A ottobre, viste le prestazioni dei bianconeri, si era tornati a parlare perfino di Europa, una parola rimasta un tabù per anni e anni. Sembrava essere obiettivo reale, possibile, dopo anni passati nella parte destra della classifica. Poi di settimana in settimana l’Udinese si è sgonfiata, apparendo demotivata rispetto alle prime giornate.

Questa involuzione non può che riportarci alla stagione 2017/18. Massimo Oddo subentrò in panchina a Delneri. Con l'arrivo del nuovo tecnico i friulani vinsero nel mese di dicembre tutte e cinque le partite disputate, staccandosi dal fondo della classifica e andando ad occupare le posizioni valide per la qualificazione in Europa League. L'ex-Milan nelle sue prime uscite era riuscito a innalzare la media punti della squadra da 1 punto a partita a 2,4 punti. 
La formazione, basata sul solito, 3-5-2 vedeva Bizzarri in porta, difesa a tre composta da Stryger Larsen, Danilo e Nuytinck, a centrocampo i due esterni Widmer e Ali Adnan con Behrami mediano, e le due mezzali Jankto e Barak; a supporto dei due attaccanti, che sono Lasagna e uno a scelta tra De Paul e Maxi Lopez. Giocatori trasformati dalla cura Oddo e squadra che dava la seria impressione di poter lottare fino alla fine per un obiettivo importante. Sembrava insomma che si potesse uscire dalla mediocrità delle stagioni precedenti, tornando ad inserirsi nella corsa all'Europa. 

Poi un'improvvisa inversione di rotta. Una striscia di 11 sconfitte consecutive (iniziata proprio contro il Torino). I buoni numeri dei bianconeri si tramutarono in un 2,2 gol subiti partita e in sole 7 reti messe a segno. Dalle ambizioni europee dunque, le zebrette si ritrovarono di nuovo invischiate nella lotta per non retrocedere, tanto che la società fu costretto all’ennesimo cambio di allenatore. Via Oddo, incapace di reagire al momento momento negativo e missione salvezza affidata ad Igor Tudor. Il tecnico croato riuscì con un finale concreto a togliere la squadra dai carboni ardenti, pareggiando lo scontro diretto contro il Benevento per 3-3, e vincendo per 1-0 le ultime due di campionato contro Hellas Verona e Bologna.
Tornando al presente. I risultati non stanno dando ragione a Sottil ma il tecnico comunque necessita del ritorno dei giocatori di maggiore qualità della rosa.

Con un Pereyra in più e con un Thauvin capace di riportare maggiore imprevedibilità ad un attacco spento l’Udinese può provare a dare una svolta e a riprendere il cammino. La partita con il Sassuolo si preannuncia come uno scontro che sancirà definitivamente la rinascita o l’inizio di una vera e propria crisi.

Sezione: Focus / Data: Mar 07 febbraio 2023 alle 18:25
Autore: Redazione TuttoUdinese
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