È durata poco meno di due mesi l’avventura di Luigi De Canio sulla panchina dell’Udinese. Il tecnico di Matera è subentrato in corsa dopo l’esonero di Stefano Colantuono, in seguito alla sconfitta interna contro la Roma. Per lui si è trattato di un ritorno a casa dopo l’esperienza tra il 1999 ed il 2001, quando rilevò il posto di Francesco Guidolin e fu sostituito da Luciano Spalletti.

Sono stati due mesi intensi. L’Udinese era reduce da un periodo estremamente difficile e la classifica iniziava a spaventare. De Canio non ha stravolto la formazione ma si è limitato a lavorare per correggere gli errori più evidenti. Il suo modo di giocare è sempre oscillato tra il classico 3-5-2 ed un 3-4-3 più sperimentale, con l’idea di dare più spazio a Bruno Fernandes in avanti, soffocato com’era dal ruolo di regista mediano. Scelta, in parte azzeccata, e ripagata con un miglioramento del ragazzo e della squadra.

I successi a sorpresa su Napoli e Fiorentina sono state vittorie fondamentali a conti fatti per la salvezza. Si è rivista a sprazzi anche un’Udinese piacevole. Eppure non è bastato per riconfermare De Canio al timone della compagine friulana anche per la prossima stagione. Sono stati fatali il crollo interno contro il Torino e la salvezza stentata, conquistata con non poca sofferenza. Al termine della partita con il Carpi è stato chiaro a molti che il suo ciclo bianconero era destinato a chiudersi rapidamente. Sicuramente è stato importante, se non fondamentale, la volontà della società di voltare pagina e di cambiare radicalmente, puntando su nuovo profilo come Giuseppe Iachini. Forse senza questo finale di stagione così faticoso De Canio avrebbe potuto giocarsi le sue chance. E poi c’è il caso Di Natale, che ha lasciato inevitabilmente alcuni strascichi, condizionando negativamente l’andamento della squadra. È eccessivo parlare di delusione o fallimento. Certamente è un peccato per il tecnico, che con più fortuna avrebbe potuto riconfermarsi anche per la prossima stagione.

Sezione: Focus / Data: Gio 19 maggio 2016 alle 14:30
Autore: Federico Mariani
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