Non è dato sapere cosa sia passato per la testa di Maicosuel quando ha preso la palla ed è partito per tirare un rigore tanto sgangherato. Insicurezza, sicuro. La rincorsa non suggeriva nulla di buono ma la realizzazione ha spiazzato anche il più fervido tra i pessimisti. Un cucchiaio a sfregio non solo della contesa ma del lavoro dei suoi compagni di un'intera stagione, inutile ed irrispettoso in quel momento così delicato per una piccola squadra come l'Udinese. Un rigore salatissimo.
Sicuramente scagliarsi contro un gesto tanto folle quanto ingenuo non basta per giustificare l'eliminazione di una squadra che, a conti fatti, arriva a giocarsela ai rigori quasi miracolosamente. Troppa poca qualità espressa in 180 minuti e soprattutto ieri quando qualche meccanismo si riteneva potesse essere assimilato. Pesa come un macigno ad esempio la presenza di Willians che sciorina una serie di passaggi uno peggiore dell'altro e costringe ad un cambio forzato Guidolin dopo appena 45 minuti con l'inserimento di Badu e lo spostamento di Pinzi in quella porzione di cambio. Cambio pesante perché alla lunga ci si ritrova senza la possibilità di inserire Muriel che nei supplementari avrebbe potuto certamente dire la sua a squadre imballate.

Pesa la condizione fisica deficitaria con la quale la squadra si è presentata all'appuntamento più importante e sarebbe interessante capirne le cause: l'Udinese ha giocato praticamente tre partite in fotocopia, reggendo il campo per appena un tempo e poi crollando e facendosi rimontare. Era prevedibile contro il Braga più avanti nella preparazione ma tale situazione si è presentata anche contro la Fiorentina, pure completamente rinnovata dal mercato. Difficile da accettare ricordando la partenza sprint della scorsa stagione.
Tante situazioni risultano inspiegabili e frustranti per i tifosi dell'Udinese, che pure non fanno una grande figura lasciando grandi spazi desolatamente vuoti in una partita tanto importante. Perché ad esempio la squadra debba presentarsi agli appuntamenti che contano in una situazione d'emergenza per nulla costretta. Perché il patron non possa osare un po' di più per costruire una squadra di vertice sfruttando le smisurate conoscenze dello staff. Perché non siano stati trattenuti sino all'ultimo Floro Flores ed Abdi che stanno facendo bene nelle squadre "satelliti" per poi piazzarli dopo il preliminare. Tante domande e poche risposte, gli stessi dubbi che sicuramente staranno martellando la testa di Guidolin che ha già rilasciato parole che suonano come dimissioni.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 agosto 2012 alle 11:05
Autore: Davide Rampazzo
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