L'Udinese non vinceva al "Franchi" da 15 anni.

15 anni c***o. Io frequentavo la prima superiore, in campo c'erano Totò Di Natale e Quagliarella. Poi una serie interminabile di trasferte amare, di sconfitte da mal di stomaco, di partite da dimenticare (non ho ancora digerito quella vergognosa semifinale di Coppa Italia). Questa sera i bianconeri di Cioffi sfatano un tabù, trovando tre punti incredibili, emozionanti. 

Bella, bella e ancora bella Udinese, era da parecchio tempo che non mi divertivo così, che non sentivo quella scarica di adrenalina, che non gioivo. Ne avevo sinceramente bisogno, mi sono riconciliato con il calcio, con la mia squadra del cuore che da gennaio a questa parte, da quando in panchina c'è quel toscanaccio ha cominciato a macinare prestazioni e punti.

"Godete friulani", ha ragione l'amico Lorenzo Petiziol eppure parecchi non se la godono affatto. Mi chiedo perché. Come se farsi il sangue cattivo fosse più soddisfacente. 

Scrivo le pagelle, vedo chi polemizza per voti troppo alti, cercando il pelo nell'uovo. "Silvestri ha sbagliato lì....Nuytinck ha sbagliato di là...Walace ha segnato ma non ha piedi". Non ho parole, è proprio vero che noi friulani non sappiamo cosa voglia dire gioire. Sempre negativi, sempre polemici, sempre a vedere il male dietro ogni cosa. 

"Eh i Pozzo sono contenti che adesso fanno plusvalenza...eh tanto tra un mese smanetellano tutto", e che due p***e! Permettetemi l'espressione. Oggi non me ne frega nulla, voglio essere contento e basta, voglio festeggiare, voglio essere felice della mia Udinese. 

Quando c'è stato da criticare in passato non mi sono mai tirato indietro (chi mi segue da 10 anni a questa parte lo sa) anche a discapito della carriera (leccando di più ora avrei il mio sedere su una poltrona sicuramente più confortante) ma dare contro a prescindere non lo trovo affatto corretto. Se c'è da dire "bravi" alla squadra, al mister, alla società e ai Pozzo va detto. Poi quando sbaglieranno, onestamente come sempre fatto, lo sottolinerò con onestà e senza peli sulla lingua. 

Complimenti, invece, a chi di mercoledì pomeriggio ha preso macchina o treno ed è andato in Toscana con la sciarpa al collo, a chi è rincasato prima per vedere la partita, a chi era a Ronchi a festeggiare i ragazzi, a chi c'è sempre e comunque. Questo vuole dire esserci, così si fa la differenza.

Si poteva fare di più in questa stagione? Certo. Siamo comunque nella parte destra della classifica? D'accordo. Ma proviammo per una volta a non guardare soltanto a cosa non va e ad apprezzare quello che c'è di buono. Dopo secoli abbiamo finalmente una squadra di qualità, con giocatori di prospettiva e un tecnico affamato. Diamogli fiducia, non ci costa nulla.

Siamo tifosi? Io sì e oggi faccio festa, alla faccia della Fiorentina e di tutti quelli gioiscono più nelle sconfitte che nelle vittorie.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 27 aprile 2022 alle 23:21
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print