Non cambio idea: la Supercoppa è poco più di un torneo amichevole. Troppa la distanza dall’esordio in campionato, troppo annebbiate le idee per una preparazione ancora in corso.

Però…

Però gli americani non sono così ‘scarsi’ come li dipingevano dopo il torneo di Lignano: Beverly è ancora fuori condizione, ma tiene a bada un cliente difficile come Lawson. Il quale stampa sì 18 punti, ma concede al ragazzo di Rochester una doppia doppia (14+11) e un paio di stoppate. Cromer è il jolly che serviva dai tempi di Ray: sa tirare, palleggiare, penetrare e quando arriverà a capire bene quanto ferrea sia l’applicazione italiana sulla violazione di passi in partenza diventerà ancora più pericoloso. E non è tutto qui.

Mi ha stupito l’attaccamento di Amato, che gioca con la febbre ma fino a quando gli tiene la pompa le redini del gioco sono sue; soprattutto il signor Nobile Vittorio da Basiliano, che dopo tre triple nel primo quarto tiene il ‘ventellatore’ Rotnei Clarke a due punti in mezz’ora di gioco effettivo.

Mantova è una buona squadra, costruita attorno ai due americani e Raspino, col guastatore Ghersetti a vivere di folate. Tre giorni fa un canestro dell’Ave Maria di Clarke è valso la vittoria a Verona; vale anche per coach Finelli quel che diciamo per Udine, cioè che è solo basket giocato quando l’uva di Tocai è ancora sulle piante: ma sbancare la palestra (anche l’impianto testimonia il livello amichevole di un torneo voluto solo dalla federazione) di Suzzara con l’autorità messa in campo nella ripresa dall’A.P.U. è segnale di una crescita lenta e costante del gruppo di coach Ale; nel primo quarto gioca col freno a mano tirato, cercando pochissime conclusioni e concedendo troppo in difesa; da lì in poi Fabi, Zilli e compagni alzano il muro rendendo le offensive avversarie sempre più difficili e complicate, sporcando le linee di passaggio, ‘intasando gli spazi’ e mostrando anche la voglia di fare bene, trasmessa da Ramagli e da un Michele Antonutti vero padre nobile della formazione in nero.

Facciamo le pulci chiamando però in 'correità' la mente annebbiata dalla preparazione ancora fresca: ancora tanti i falli che Antonutti, Beverly e (suo malgrado, dobbiamo dirlo) Cromer mettono assieme. Un po’ d’attenzione in più e il nostro pacchetto lunghi diventa ingiocabile.

Deprimersi, come molti tifosi hanno fatto, ventilando draconiani tagli dopo il torneo di Lignano era sciocco; esaltarsi oggi, idem: la sensazione che il roster abbia più possibilità del precedente di diventare gruppo. Merito della dirigenza, del coach e dei giocatori.

Unico dispiacere è stato vedere Raspino, giocatore mai dimenticato dal sottoscritto, lasciarsi andare a una scenata che gli è costata la panchina per quasi tutta la ripresa; Tommy sa che questo aspetto del carattere (difficile correggersi a trentun anni) lo ha sempre limitato, impedendogli di diventare giocatore di categoria superiore come mezzi fisici e tecnici evidenti avrebbero previsto. Di certo l’hombre de General Rosa lo avrà anche fatto, forse, cadere in tentazione: ma Tommaso, in amichevole lascia perdere! Lo diciamo per te. E per i Mantuani che meritano di vedere una squadra entrare a pieno diritto ai playoff.

Domenica si riciccia, a Villafranca contro lo spauracchio Verona; stasera la Tezenis ha cancellato la sconfitta interna sbancando Ferrara, sarà una bella partita di basket. Almeno lo spero.

Piccolo appunto per l’errore nel conteggio dei falli a carico di TJ Cromer: ribadisco il carattere poco bellicoso dell’evento, ci sta. Invito tavolo e arbitri però a una maggiore attenzione. Contare da uno a cinque è, tutto sommato, esercizio possibile.

Ultima nota per la decina di eroi che hanno seguito la squadra a Suzzara, un mercoledì sera. Bravi anche loro, i quali tra l’altro si sentivano più nettamente dei supporter domestici. Continuiamo così.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 11 settembre 2019 alle 22:44
Autore: Franco Canciani
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