Intervenuto ai nostri microfoni, Bruno Pizzul ha parlato dei temi caldi post vittoria sul Sassuolo. Queste le sue dichiarazioni.

Contro il Sassuolo Musso migliore in campo nonostante la vittoria: “Musso è stato il migliore in campo perché è un bravissimo portiere, ma ci mette anche un pizzico di teatralità, perché alcune belle parate che ha fatto contro il Sassuolo erano magari in realtà tiri che poteva bloccare. Questo senza voler togliere nulla al ragazzo”.

Non è mancato qualche mugugno nonostante il successo per 3-0: “Quello che più che altro dà fastidio è l’aver visto tanti errori in fase di disimpegno, quello che fa arrabbiare la gente è il vedere errori in passaggi magari anche semplici. Sono state però tutte cose messe in evidenza dallo stesso Gotti, che sta continuando a essere molto equilibrato nelle sue affermazioni. Per il resto è stata la partita che ci si aspettava. Molti sottolineavano il tanto possesso palla avuto dal Sassuolo, ma loro sono la squadra che in tutto il campionato tiene di più la palla, però alla fine prende 70 gol. Non è stata la miglior partita giocata dall’Udinese fino ad ora, ma ha continuato sul solco positivo degli ultimi tempi. C’è stata la fortuna di segnare subito, quindi non hai dovuto faticare a sbloccarla, poi hai tenuto per un po’ il pallino del gioco lasciando solo dopo diverso tempo l’iniziativa agli avversari con Musso che ha tamponato quando serviva”.

Prestazione convincente da parte di un po’ tutti, a lasciare l’amaro in bocca Lasagna, che forse con un allenamento specifico potrebbe sfruttare definitivamente le sue qualità: “Sarebbe auspicabile, non è detto che non lo facciano già, è sempre un po’ il concetto dell’allenamento al muro che si fa quando si è pulcini, una volta c’era una preparazione continua, un affinamento costante, la sensazione, al di là del discorso soggettivo per Lasagna, è che sia un discorso che dovrebbe tornare a valere per tutti, perché troppo spesso vediamo errori su cose veramente semplici. Per quanto riguarda Lasagna secondo me ci sono alcuni difetti di base nel giocatore, soprattutto lui non riesce a esibire precisione sul primo controllo e comunque il sovraccarico di responsabilità nei suoi confronti mi sembra sotto gli occhi di tutti”.

Gotti resta l’allenatore non allenatore, anche se c’è un aneddoto: “Gotti è vero che sta passando alla storia come il primo allenatore non allenatore, ma nella storia del calcio c’è stato un uomo come Nereo Rocco passato come allenatore, quando sì è stato un grande organizzatore di uomini, ma che quando si trattava di mettere in campo la squadra aveva la sua commissione interna di giocatori di cui si fidava. Per quanto i due abbiano un temperamento totalmente diverso, vedo alcune similitudini”.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 14 gennaio 2020 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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