Una vita legata all'Inter, che lo ha visto letteralmente crescere: Michele Di Gregorio sin da piccolo ha vestito i colori nerazzurri, facendo tutta la trafila del vivaio, fino ad arrivare alla Primavera, e vincendo tutto quello che poteva con le giovanili milanesi. Una Coppa Italia e tre scudetti, il tutto con il mito di Julio Cesar e i consigli di Handanovic, poi il salto. Perché il classe '97 aveva necessità di farsi le ossa nel "calcio dei grandi".

Esordio con il botto - Il suo primo anno tra i pro è un successo. Intuizione del Ds Magoni, il portiere, due stagioni fa, veste la maglia del Renate, dove colleziona 33 presenze e dove viene subito notato dalla B, con l'Avellino che se lo assicura per la successiva stagione, che è però segnata, in estate, dal fallimento del club. Punto e a capo, l'Inter e il suo giovane talento devono trovare un'altra collocazione: il Renate si fa nuovamente avanti, l'accordo sfuma quando il Novara si inserisce. La formazione piemontese, nella passata annata, gli consente di collezionare altre 30 presenze, ma la stagione degli azzurri, retrocessi dalla B non è esaltante.

Il salto a Pordenone - La Cadetteria è solo rimandata. Perché il 10 luglio c'è l'accordo con il neo promosso Pordenone, che se lo assicura in prestito ma con diritto di riscatto e con controriscatto: una giovane promessa, chiamata però a far da vice all'esperto Bindi. La (s)fortuna (dipende da che punto di vista la si veda) sta nel fatto che Bindi si infortuna, lesione al menisco mediale del ginocchio sinistro, e ne avrà per almeno un mese: è il momento di Di Gregorio, che venerdì scorso ha finalmente calcato il palcoscenico della B da protagonista. I ramarri, per altro, vincono la partita contro lo Spezia.

Tutto nelle sue mani - Starà adesso a lui dimostrare il suo valore, sfruttando questo intenso mese in attesa del rientro di Bindi. 5-6 gare per farsi notare ancora di più. Vedremo che sarà.

Sezione: Pordenone / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 17:24
Autore: Redazione TuttoUdinese
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