Larsen è stato sicuramente uno di quegli acquisti arrivati in punta di piedi in quel di Udine. Preso quasi in fretta e furia dopo il fallimento di una trattativa piuttosto lunga con il Benfica per Pedro Pereira, il danese è arrivato dall’Austria Vienna in quello che si può definire invece un affare lampo. In due giorni accordo trovato e firme sui contratti, con Stryger che ha persino rinunciato all’ultima partita in Europa League con la sua squadra pur di definire il prima possibile il suo passaggio in bianconero. Un dettaglio non da poco in un mondo in cui si parla tanto di attaccamento alla maglia e voglia di giocare. Sicuramente per lui l’Udinese rappresenta un passo avanti notevole per la carriera. A 26 anni infatti si può dire essere alla prima esperienza in un club di spessore. Squadra che forse non sta vivendo la fase migliore della sua storia, ma che comunque gioca in Serie A, ha fatto in passato partecipazioni importanti in Europa e che ha uno degli stadi più belli d’Italia.

Ecco dunque che su Stryger (e non Larsen, perché il ragazzo ha voluto il secondo nome sulla maglia, ad indicare un nuovo inizio) c’era qualche piccola perplessità, visto che comunque davanti ha un Silvan Widmer che, per quanto criticato, è pur sempre uno di quei giocatori che radio mercato mette sempre vicino ai top club. La tradizione dell’Udinese con i giocatori danesi è, per ora, nettamente positiva. Jorgensen, Bisgaard, Kroldrup, Helveg e tanti altri profili importanti sono passati proprio per il Friuli e Stryger, anche se solo alla prima apparizione, sembra già poter ricalcare almeno in parte le loro orme.

Dopo soli cinque allenamenti infatti con la prima squadra (causa convocazione in Nazionale, dove si è disimpegnato egregiamente), Delneri lo ha schierato titolare contro il Genoa, complice l’infortunio di Widmer (lo rivedremo probabilmente a ottobre) e un Angella che a destra ha dato sintomi di cedimento. L’ex Austria Vienna si è fatto trovare estremamente pronto. Sempre attento a contenere le folate di Taarabt o Pandev (a seconda dei cambi di ruolo effettuati da Juric in corso d’opera), ha dovuto usufruire poco dell’aiuto di De Paul e Danilo, comunque sempre pronti a fare il raddoppio in caso di emergenza. Il mister ha detto di aver messo l’argentino a destra proprio per dare più copertura a Stryger, cosa che Lasagna forse non avrebbe potuto garantire. Il danese però non è parso mai in difficoltà (complice anche un Genoa poco arrembante) e anzi ha anche tentato di sganciarsi per andare all’attacco, ma con scarso successo, visto che l’affinità con Rodri è tutta da affinare.

Sembra comunque che, per quanto fosse la prima apparizione, la maggior parte dei dubbi siano stati fugati e forse già col Milan Delneri potrà disegnare il suo scacchiere fidandosi di più del suo “soldatino” danese. Non solo, anche Widmer dovrà fare attenzione perché, per quanto lo svizzero dalla metà campo in su abbia qualità importanti, in difesa Stryger è parso addirittura più solido dell’ex Aarau. Attenzione dunque, perché le famose gerarchie, come detto dallo stesso tecnico, potrebbero essere rivoluzionate e la catena di destra potrebbe far parte del pacchetto di novità.

Sezione: Focus / Data: Gio 14 settembre 2017 alle 17:00
Autore: Davide Marchiol
vedi letture
Print