L’ho detto ormai tante volte. Questa stagione ha significato per il Pordenone la fine di un ciclo, di un’era storica che verrà ricordata come quella dei ramarri di Tesser, di Bindi e di Stefani (e, nel bene e nel male, di Lovisa) che raggiunsero la Serie B, sfiorarono la Serie A e ci rimasero per altre due stagioni. Se vogliamo ampliare lo sguardo si tratta di un percorso ancora più lungo, che parte dalla vittoria della Serie D nel 2014 e l’ascesa per la prima volta in C. Pochi anni di assestamento, due semifinali playoff, Inter-Pordenone (ma anche Cagliari-Pordenone), e poi la vittoria della C nel 2019. Ora in C si ritorna, probabilmente non per risalire subito: la salita dalla C alla B è forse una delle cose più difficili del mondo del calcio (si veda la Triestina, anche quest’anno invischiata nei playoff).

In ogni caso si ritorna per ricominciare: ricominciare da una nuova casa, a Fontanafredda, da nuovi calciatori, giovani e meno giovani. Da un lato infatti, dato per scontato l’addio di Cambiaghi, sono molti i ragazzi che potrebbero rimanere per una stagione di alto livello in C: Perri, Torrasi, Dalle Mura e non ultimo Fasolino, autore di una prestazione magistrale alla sua prima da titolare. Ma c’è anche bisogno di nuovi senatori: il futuro capitano Bassoli, Gavazzi, Zammarini, Candellone. Purtroppo, anche da un nuovo allenatore: Tedino sembra irrimediabilmente ai saluti, ma oggettivamente più di così non poteva fare. I migliori auguri a Bruno perché anche lui possa ricominciare al più presto con una nuova avventura.

Ieri si è chiuso con onore: una prestazione sobria, un solo gol subito contro la vincitrice del campionato e soprattutto il fair play dei 20 irriducibili ultrà, che a fine partita hanno festeggiato assieme ai leccesi. Un immenso grazie a quei tifosi, gli ultimi a mollare. Chiudo allora quest’articolo con un paragone, forse ardito ma che qua a Udine riesce facile: il Pordenone di Tesser come l’Udinese di Guidolin. Una parentesi, tutti sapevamo che non sarebbe durata per sempre. Ma tutti speriamo che un giorno o l’altro torni. E allora auguri al Pordenone perché sappia nuovamente arrivare in B, scrivendo un’altra pagina di storia.  

Sezione: Focus / Data: Sab 07 maggio 2022 alle 14:34
Autore: Alessandro Poli
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