Sarà un mese di calcio atipico, inusuale, un mese di partite a porte chiuse, questo il decreto partito ieri dal Governo che permetterà al campionato di andare avanti, a patto che, tutte le partite vengano giocate a porte chiuse. Uno spettacolo probabilmente desolante, ma piuttosto di fermarci per un intero mese è meglio così, anche per permettere a coloro che non possono uscire di casa per motivi di salute pubblica di distrarsi e godersi una partita di calcio. 
L'Udinese, dal canto suo, dopo due settimane di pausa tornerà in campo contro la Fiorentina domenica alle 18 (ancora in attesa di ufficialità) in un Friuli deserta, in un clima surreale, senza il solito apporto dei magnifici tifosi bianconeri che quest'anno hanno dato una grande spinta alla squadra, basti pensare al fatto che 18 punti sui 27 totale l'Udinese li ha conquistati in casa, davanti ai propri tifosi.

Per un mese non ci saranno, nello specifico la squadra di Gotti dovrà contare solo sulle proprie forze nelle partite contro Fiorentina e Atalanta, il dodicesimo uomo non ci sarà, i giocatori dovranno abituarsi alla svelta, perchè nonostante tutto questo è un momento decisivo della stagione, i punti iniziano a scottare e farsi mettere in soggezione dallo stadio vuoto potrebbe essere un rischio molto grande, visto che i punti che si perdono ora, difficilmente verranno recuperati. 
Se fisicamente i tifosi dovranno starsene a casa, a seguire i bianconeri dal proprio divano, dal proprio salotto, emotivamente tutti saranno la, come fanno sempre tutte le domeniche, anche loro dovranno abituarsi, ma l'amore per la maglia va oltre a qualsiasi porta chiusa a chiave e i cuori scavalcheranno anche quelle, quei seggiolini non saranno completamente vuoti, ognuno di noi con il cuore e con la testa sarà li seduto, come sempre e la speranza, è che i giocatori si battano e lottino su ogni pallone come se nulla fosse cambiato, come se ci fosse comunque la Curva Nord a cantare per novanta minuti, perchè comunque in campo non ci vanno i tifosi, la responsabilità nei ragazzi di Gotti ora è doppia, dovranno dimostrare di sapercela fare anche da soli, portare a casa punti pensando anche a tutti gli abbonati, a tutti i paganti che per un mese dovranno sopportare questa situazione obbligata, ma malinconica, perchè il calcio senza tifosi, non è calcio, ma in una emergenza tale, è già tanto che il calcio continui ad esserci. 
Incrociamo le dita e speriamo che questo periodo non si prolunghi ulteriormente, perchè l'Udinese ha bisogno dei tifosi e questi ultimi hanno bisogno dell'Udinese, dal vivo, non da casa, ma intanto servirà supportarli anche da lontano, con la consapevolezza che l'amore e la passione non si fermano neanche di fronte a cancelli e tornelli bloccati. 

Sezione: Focus / Data: Gio 05 marzo 2020 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
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