Ci siamo. Il Giro d’Italia è ormai alle porte. Venerdì si comincia con il prologo nella suggestiva cornice di Gerusalemme. La corsa rosa toccherà anche il Friuli, con l’ormai classico passaggio sul Monte Zoncolan e la tappa Tolmezzo-Sappada. Un passaggio reso possibile anche dalla straordinaria organizzazione di Enzo Cainero. È lui ad aver visionato il percorso e ad aver curato nel miglior modo possibile i dettagli di due frazioni che potrebbero risultare decisive ai fini della classifica generale. Tuttoudinese.it ha avuto modo di farsi raccontare aspettative sul Giro e dettagli sulle tappe friulane.

Cainero, quest’anno la carovana rosa visiterà il Friuli. Com’è stata l’organizzazione delle due frazioni?

“Entrambe hanno richiesto tanto impegno. L’organizzazione è un compito che implica difficoltà e problematiche non indifferenti. Inoltre ci siamo dovuti attenere anche alla Normativa Gabrielli sulla sicurezza. Insomma, non è stata un’edizione sperimentale, ma ha richiesto grandi impegni”.

Secondo Lei, le due frazioni friulane potrebbero essere decisive ai fini della classifica generale?

“Sicuramente queste tappe possono risultare determinanti in modo particolare. Ovviamente sono i corridori a gestire tutto e a fare la corsa. Indubbiamente le due frazioni friulane saranno significative”.

Ovviamente, riflettori puntati sul Monte Zoncolan.

“Certo, lo Zoncolan è un riferimento. Tuttavia, credo che vada centellinato per non riproporlo continuamente. È una montagna che va gestita ed attesa”.

Anche la Tolmezzo-Sappada è una tappa molto interessante, apparentemente sottovalutata rispetto alla frazione del giorno prima.

“Verissimo. Lo Zoncolan è una montagna durissima, ma attenzione anche all’indomani perché qualcuno potrebbe pagare lo sforzo. È una tappa che si presta a fughe. Inoltre arriva prima di una giornata di riposo. Per esperienza, so che si presta a delle azioni da lontano, ma anche qualche big potrebbe pagare caro”.

Quando è stato introdotto nel 2003, si aspettava che lo Zoncolan sarebbe stato così apprezzato?

“Sapevo che era una salita spettacolare. Si è passati dal versante di Sutrio a quello di Ovaro. È stata una sfida rischiosa. Sono state tutte bellissime edizioni. Inizialmente l’unico versante consentito era Sutrio, poi abbiamo cambiato. Indubbiamente, l’introduzione dello Zoncolan resta un motivo di soddisfazione ed orgoglio. Inoltre, è giusto ricordare che il 14 luglio il Giro d’Italia femminile salirà per la prima volta lo Zoncolan”.

Parliamo dei protagonisti: cosa si aspetta dal cast stellare del Giro?

“Sicuramente ci sono 4 o 5 corridori sulla bocca di tutti, da Froome a Pinot, da Aru a Dumoulin. Non mi meraviglierei se ci fosse una sorpresa. L’anno scorso, nessuno avrebbe scommesso su Dumoulin. Ed invece…”.

Peccato non avere un nutrito numero di friulani…

“Effettivamente, ci sarà il solo Alessandro De Marchi. Mi dispiace che non partecipi al Giro d’Italia Matteo Fabbro. È un bravo ragazzo ed un grande talento per il futuro. Gli ho detto di restare tranquillo. Se si gestirà bene, in futuro, ci regalerà soddisfazioni”.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 03 maggio 2018 alle 13:00
Autore: Federico Mariani
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