Vestire la maglia dell'Udinese è un grande privilegio. Lo voglio ricordare a tutti i giocatori che passano di qua e che magari pensano di essere più importanti della casacca che indossano. 

L'Udinese è l'Udinese, ha una storia ultracentenaria alle spalle, trent'anni vissuti consecutivamente in Serie A, tante notti magiche in Europa e numerosi campioni che con questi colori addosso hanno scritto la storia. Non è una squadretta ma una società solida, tra le più importanti espressioni del calcio italiano. Di qui c'è passato Zico, non uno qualunque, uno a cui quasi tutti possono portare la borsa e basta. E poi tanti altri, Di Natale, Amoroso, Bierhoff, Sanchez tanto per fare qualche nome. Ce ne sarebbe parecchi, mi limito a questi.

Perché questo pippone? Perché troppo spesso vedo giocatori indecisi, insodisfatti, gente che ammicca dopo due partite buone ad altre piazze, gente che preferisce andare a giocare altrove piuttosto che venire o restare a Udine. 

Questione di stipendi, direte voi. Certo, i Pozzo hanno una loro chiara ed indiscutibile politica finanziaria e questo sicuramente incide in ogni trattativa. I calciatori sono dei professionisti e puntano a guadagnare più che possono. Va però riconosciuto alla società di essere tra le poche ad avere i conti a posto e questo dovrebbe essere un motivo di orgoglio e non un problema (guardate le genovesi che fine stanno facendo).

Prendono poco rispetto ad altre squadre ma li prendono tutti, dal primo all'ultimo, e sono trattati come dei principi. Ve lo garantisco e non è cosa scontata come sembra. Tante altre squadre offrono di più ma poi non pagano oppure falliscono. L'Udinese resta sempre una certezza, con il suo stadio di proprietà, con il suo bilancio sempre in regola, con una proprietà friulana che avrà i suoi difetti ma che comunque c'è sempre.

Dove voglio arrivare? Ci tengo a far capire che qui non siamo la periferia del calcio, l'estremo nord-est di cui a nessuno importa nulla. Siamo l'Udinese e chi gioca o verrà a giocare qua è un privilegiato. Non è terra di passaggio ma posto dove lasciare traccia, dove fare qualcosa di importante. Per la maglia, per la società, per i tifosi.

Lo hanno capito in tanti, che infatti sono rimasti qui a vita, mi vengono in mente i capitani Calori e Bertotto che si sono legati al territorio, o Pinzi, altro che ha fatto del Friuli casa sua. Lo ha capito subito anche mister Cioffi ed è per questo che mi piace molto più di altri. Lo capisca Deulofeu e anche Marì, piuttosto che andare a fare panchina altrove. Bisogna essere riconoscenti a questa piazza, che chiede solo impegno e dedizione ma che in cambio può dare davvero tanto.

Udine merita rispetto, sempre. Lo capiscano tutti, subito. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 maggio 2022 alle 13:50
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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