Se gennaio è stato il mese del covid, delle tante assenze, della scarsa condizione fisica e, ammettiamolo, degli alibi, febbraio deve per forza rappresentare qualcosa di diverso per l'Udinese. Serve un netto cambio di rotta, anche se il calendario almeno sulla carta appare davvero tosto. Quattro partite, tutte difficilissime: Torino e Lazio in casa, Verona e Milan fuori.
Senza punti, però, c'è il rischio di rivedersi a fine mese inghiottiti dalla zona rossa, che pare distante a parole ma che nei fatti purtroppo non lo è. Dietro poi, lo dimostra il calciomercato, non vogliono arrendersi. Rispetto alle passate stagioni, dove di questi tempi c'erano già due squadre palesemente retrocesse, quest'anno proveranno tutte a giocarsela fino alla fine. Anche la rivoluzionata Salernitana del diesse Sabatini.
A Udine, invece, il mercato invernale ha portato in dote soltanto due difensori, il minimo indispensabile per tappare i vuoti lasciati dalle partenze di Samir e De Maio. Nessun rinforzo in mediana, dove sarebbe servito assolutamente inserire maggiore qualità.
La speranza di Cioffi è quella di ritrovare già alla ripresa dopo la sosta, almeno per uno spezzone di gara, Pereyra. Il Tucu, fuori da fine novembre, può essere ancora un volta l'uomo della provvidenza.
Al di là dei singoli servirà un atteggiamento diverso. Un approccio più combattivo, più coraggioso di quello visto nell'ultima triste uscita contro il Genoa. Ci auguriamo che queste due settimane di lavoro intenso siano servite in prims a recuperare le forze ma anche a studiare qualche soluzione tattica diversa, che possa rendere l'Udinese maggiormente pericolosa. I zero tiri in porta del "Ferraris" sono stati un campanello d'allarme che non può essere ignorato.
Che Udinese vedremo contro il Toro? La formazione di Juric è tra le più aggressive del campionato, una squadra che ti toglie il respiro con il suo pressing a tutto campo. Cioffi deve studiare le giuste contromisure, per evitare di finire soffocato dai granata. La risposta tattica non può essere soltanto serrare i ranghi, bisogna provare ad alzare maggiormente il baricentro, evitando di affidare la manovra offensiva soltanto ai lanci lunghi di Nuyticnk per Beto.
Attenzione, mancherà Deulofeu. Lo spagnolo, nonostante sia apparso in calo nelle ultime partite, resta sempre il fulcro del gioco della squadra, l'unico in grado di inventare qualcosa palla al piede e di saltare l'uomo. La sua assenza, in termini di pericolosità, si farà sicuramente sentire. Spetta a Success, una delle poche sorprese di questo campionato, caricarsi sulle spalle la squadra, riuscire con il suo carattere a trascinare anche emotivamente i compagni.
Messo alle spalle il covid, recuperata la forma, ci si aspetta un'Udinese diversa, a partire da domenica.
Senza punti, però, c'è il rischio di rivedersi a fine mese inghiottiti dalla zona rossa, che pare distante a parole ma che nei fatti purtroppo non lo è. Dietro poi, lo dimostra il calciomercato, non vogliono arrendersi. Rispetto alle passate stagioni, dove di questi tempi c'erano già due squadre palesemente retrocesse, quest'anno proveranno tutte a giocarsela fino alla fine. Anche la rivoluzionata Salernitana del diesse Sabatini.
A Udine, invece, il mercato invernale ha portato in dote soltanto due difensori, il minimo indispensabile per tappare i vuoti lasciati dalle partenze di Samir e De Maio. Nessun rinforzo in mediana, dove sarebbe servito assolutamente inserire maggiore qualità.
La speranza di Cioffi è quella di ritrovare già alla ripresa dopo la sosta, almeno per uno spezzone di gara, Pereyra. Il Tucu, fuori da fine novembre, può essere ancora un volta l'uomo della provvidenza.
Al di là dei singoli servirà un atteggiamento diverso. Un approccio più combattivo, più coraggioso di quello visto nell'ultima triste uscita contro il Genoa. Ci auguriamo che queste due settimane di lavoro intenso siano servite in prims a recuperare le forze ma anche a studiare qualche soluzione tattica diversa, che possa rendere l'Udinese maggiormente pericolosa. I zero tiri in porta del "Ferraris" sono stati un campanello d'allarme che non può essere ignorato.
Che Udinese vedremo contro il Toro? La formazione di Juric è tra le più aggressive del campionato, una squadra che ti toglie il respiro con il suo pressing a tutto campo. Cioffi deve studiare le giuste contromisure, per evitare di finire soffocato dai granata. La risposta tattica non può essere soltanto serrare i ranghi, bisogna provare ad alzare maggiormente il baricentro, evitando di affidare la manovra offensiva soltanto ai lanci lunghi di Nuyticnk per Beto.
Attenzione, mancherà Deulofeu. Lo spagnolo, nonostante sia apparso in calo nelle ultime partite, resta sempre il fulcro del gioco della squadra, l'unico in grado di inventare qualcosa palla al piede e di saltare l'uomo. La sua assenza, in termini di pericolosità, si farà sicuramente sentire. Spetta a Success, una delle poche sorprese di questo campionato, caricarsi sulle spalle la squadra, riuscire con il suo carattere a trascinare anche emotivamente i compagni.
Messo alle spalle il covid, recuperata la forma, ci si aspetta un'Udinese diversa, a partire da domenica.
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