Non è una serata felice per la UEB Cividale, che subisce la seconda sconfitta consecutiva in casa: Ruvo di Puglia vince la sua prima partita stagionale al PalaGesteco. Il coach dei friulani Stefano Pillastrini, visibilmente deluso dalla prestazione dellA sua squadra, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al termine della gara:

“Partiamo dai meriti a Ruvo di Puglia, che ha tirato da tre punti con percentuali straordinarie e con giocatori che difficilmente erano attesi da performance di questo tipo. Ero preoccupatissimo per questa partita, sapevo che loro fossero una buona squadra. Sinceramente non mi aspettavo che la nostra rimonta fosse totalmente legata a iniziative individuali. Sono molto preoccupato per la prima volta in cinque anni, non per la sconfitta, ma non ho mai avuto una squadra che pensa di fare questo poco lavoro di compattezza alla squadra. È un grande segnale e dobbiamo imparare in fretta. Contro Rieti sembrava avessimo contro una squadra stellare, oggi Ruvo di Puglia ancor di più. Forse con le assenze di Freeman e Ferrari l’umiltà scatta, la fiducia delle proprie regole e la compattezza mancano, questa squadra non ne ha. L’esempio deve venire dai giocatori più esperti e più importanti, ci manca questo tipo di esempio. Non abbiamo perso per le assenze, ma perchè qualcuno dei presenti era praticamente assente. Non è un fatto di singoli, ognuno ha giocato per conto suo e questa squadra non è fatta per giocare cosi, non è una mia squadra: il nostro marchio di fabbrica è ben altro. Abbiamo avuto tre momenti buoni: la Supercoppa, battere Verona, la favorita, e Forli. Tre momenti nati da una situazione in cui eravamo molto umili e con le orecchie basse, tutte le volte che abbiamo fatto in modo diverso abbiamo fatto diversi. È un segnale importante e preoccupante. Questa alternanza significa che non abbiamo l’identità di essere umili e rispettare le regole. Alla lunga quando hai la compattezza, unità, umiltà, ottieni risultati al di sopra delle aspettative. Oggi siamo una squadra che ha mostrato con continuità caratteristiche opposte. Oggi eravamo gli stessi della gara con Rieti e del secondo tempo con Torino, questo è inaccettabile. La cosa peggiore è ripetere gli stessi errori, significa che non progrediamo. Farò anche delle scelte nelle rotazioni, oggi ci sono giocatori che sono scesi in campo inspiegabilmente. Siamo tornati in partita, abbiamo rimontato e abbiamo fatto delle scelte sbagliate, in dobbiamo costruirci dei canestri facili e fare delle difese solide, se siamo agli eroismi con i tiri da tre punti e alle difese casuali in cui saltiamo a caso, o non siamo concentrati lasciando lo stesso giocatore fare tiri da tre punti, questo vuol dire che non siamo collegati e che abbiamo tanto lavoro da fare. Quando hai qualche giocatore individuale che non si presenta, che fa solo falli, allora non è solo un fatto di prestazioni individuali. Io devo accorgermi prima di queste cose in settimane, togliendo qualche giocatore che sbaglia ripetutamente, quando un giocatore fa due canestri di fila è responsabilità mia tenerlo in campo. Dobbiamo essere in grado di soffrire, ma perchè abbiamo perso quattro partite, appartenenti Bologna, in fotocopia. Cesana ha fatto una partita di basso livello come molti suoi compagni, non aveva problemi fisici e ha giocato quello che si meritava, Redivo ha giocato 34 minuti: le responsabilità sono mie. Cesana ha giocato poco per scelta mia e stava giocando non come io avrei piacere che giocasse, ma dal punto di viste di scelte qualcuno ha fatto peggio di lui. Abbiamo dato un ruolo centrale a dei giocatori che prima non ce l’avevano: uno adesso non c’è, l’altro fa degli errori che non mi aspetto, ma loro hanno bisogno dii alcuni esempi positivi. A 30 anni uno dovrebbe pensare in termini di squadra, più i vecchi sono degli esempi e più i giovani devono seguirli. Miani, Lamb e dell’Agnello rendevano più facile il gioco di squadra, ma il problema ora sono i progressi, non la gioventù o l’esperienza. I giocatori piu esperti dovrebbero dare l’esempio e non lo stanno facendo. Il piano partita perdeva attaccare con Rocak, ha giocato, si è sbattuto, ha fatto delle stupidaggini difensive come i falli sui tiri da tre punti e qualche palla lasciata li, non possiamo puntare il dito su di lui e non è lui quello che deve dare l’esempio. Io sono il responsabile di quello che abbiamo fatto male e non ho la capacità di chiedere con chiarezza e ottenere quello che voglio. Il nostro gioco è fatto di circolazione mettendo in partita tutti, quello che fanno Redivo o altri è cercare un tiro e un assist, il contrario del piano partita. Se chiedo una soluzione e ne fanno altre, alla fine questi se ci costano la partita. Se non siamo stati in grado di fare quello che ho chiesto alla squadra è colpa mia”.
 

Sezione: Basket / Data: Sab 18 ottobre 2025 alle 22:40
Autore: Alessio Galetti
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