A volte bastano pochi secondi per cambiare il destino di una partita. E quelli tra l’APU Old Wild West Udine e la Virtus Segafredo Bologna, nel finale dell’overtime, pesano come un macigno. A 31 secondi dalla sirena, con Udine avanti 80-76 e la palla tra le mani, la gara sembrava ormai in pugno ai bianconeri. Poi, però, un episodio che sta facendo parecchio discutere nel post partita.

Brewton, in palleggio nella metà campo offensiva, cerca di gestire il possesso — ma viene affiancato da Jallow, che lo pressa con grande aggressività. Il numero 23 bianconero perde il controllo della palla, che varca la linea di metà campo: gli arbitri fischiano infrazione di ritorno. Ma i replay raccontano un’altra storia.

Dalle immagini televisive si nota chiaramente come il giocatore della Virtus, nel tentativo di recuperare la sfera, appoggi il braccio sulla schiena e poi sul fianco dell’americano, spingendolo in modo evidente. Un contatto che avrebbe dovuto essere sanzionato come fallo, e che avrebbe mantenuto il possesso in mano a Udine, con quattro punti di vantaggio e il cronometro dalla propria parte.

Invece no. L’arbitro, perfettamente posizionato in linea con l’azione, lascia correre. E nell’attacco successivo, Edwards punisce immediatamente con una tripla pesantissima, riducendo il distacco a un solo punto e cambiando completamente l’inerzia del finale. Sulla palla persa seguente, ancora l’ex Bayern diventa il protagonista assoluto, completando il gioco da tre punti del sorpasso (80-82) e consegnando alla Virtus la vittoria.

È chiaro che Brewton avrebbe potuto gestire meglio quel possesso, evitando di palleggiare in una zona così rischiosa e sotto pressione. Ma resta la sensazione che un fischio mancato abbia pesato in modo determinante sull’esito della partita, cancellando in pochi secondi il sogno di una vittoria.

Insomma, anche un singolo dettaglio può spostare tutto. 

Sezione: Basket / Data: Dom 12 ottobre 2025 alle 01:31
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print