Con il ritorno del Tucu Pereyra in bianconero si chiude definitivamente la telenovela che ha accompagnato l’estate dell’argentino. Inizierà per lui la settima stagione in bianconero, cosa che fino a qualche tempo fa risultava quasi impossibile. Molti i contatti tra il numero 37 e le dirigenze di club di spessore, sia italiani che esteri, iniziati ben prima della scadenza del suo contratto. Le prime dichiarazioni inerenti ad un allontanamento del Tucu dal Friuli arrivano a fine maggio, con Marino (allora Responsabile dell'area tecnica dei friulani) che ospite a Udinese Tonight aveva già iniziato ad accennare a una probabile separazione dal giocatore. Anche Pastorello, ex procuratore dell’argentino, ribadì le parole di Marino, dichiarando un’apertura ad un eventuale rinnovo con l’Udinese, ma con l’ipotesi concreta di prendere in considerazione altre opportunità.
Iniziano a farsi avanti due squadre italiane, l’Inter e il Monza, con i brianzoli che presentano al giocatore un contratto biennale da 2 milioni a stagione. La posizione di Pereyra però era chiara da tempo, lui voleva una squadra che giocasse nelle competizioni europee, cosa che ovviamente la squadra in mano a Berlusconi non poteva garantirgli. L’ex capitano bianconero prende tempo, e l’occasione di ingaggiare il Tucu a parametro zero viene fiutata anche fuori dall’Italia, in particolare dal Trabzonspor. I turchi, dopo la richiesta da 2,8 milioni a stagione da parte dell’entourage dell’argentino, decidono di fare retromarcia, e chiudere definitivamente la trattativa. Intanto sale l’interesse di altre tre squadre che militano in Serie A, Milan, Roma e Torino. Le prime due non si siederanno mai al tavolo con Pastorello, mentre i granata sembrano fare sul serio. Dopo l’addio di Vlasic, di ritorno al West Ham, la squadra di Cairo necessitava di un profilo in grado di colmare il vuoto in mezzo al campo lasciato dal croato. Pereyra rappresentava quindi una solida alternativa, con il vantaggio che, oltre al salario da pagargli, non avrebbe gravato ulteriormente alle casse del Torino. C’è il si del giocatore, ma la pista si raffredda. Alla finestra si affacciano anche Santos e Besiktas. I turchi presentano un’offerta concreta al calciatore, proponendogli un biennale con l’eventualità di estensione per un ulteriore altro anno. La volontà del Tucu di rimanere in Italia farà rallentare anche questa trattativa.
L’Udinese tenta di sfruttare dunque le indecisioni del calciatore offrendogli un rinnovo a 2,2 milioni a stagione, andando ad occupare il primo posto tra i giocatori più stipendiati in rosa. L’offerta non viene presa in considerazione, e le squadre che si contendono le prestazioni del classe ’91 arrivano ad essere principalmente due, nonostante gli interessi capitolini sponda Lazio. Il bivio che gli si pone di fronte è quello tra Torino e Besiktas, ma causa rispettivamente del ritorno di Vlasic, e della mancata risposta in tempi brevi, entrambe le trattative arrivano ad un punto morto. Passano le settimane, e anche la pista Santos giunge al termine, con i brasiliani che si defilano una volta per tutte. A pochi giorni dalla chiusura delle porte allo Sheraton, la Sampdoria si prende la scena. Pronto per Pereyra un contratto annuale con opzione per altri due anni in caso di promozione, e un conseguente incremento a livello monetario. Appare tutto già intavolato, ma l’indecisione dell’argentino, fa distaccare le parti, confermato anche da Nicola Legrottaglie (Esclusiva TuttoUdinese) nel giorno di chiusura del calciomercato. Il tucu si ritrova dunque senza squadra a campionato già iniziato. I bianconeri allora capiscono di essere diventati l’unica opzione per il numero 37, accelerando i contatti con il giocatore (già iniziati il 24 agosto come vi abbiamo anticipato in esclusiva). La firma finalmente arriva, accettando i termini dell’Udinese, che gli proponeva un anno di ingaggio ad un milione bonus compresi. Le visite mediche verranno sostenute l’11 settembre, e già dal 12 potrà tornare ad essere allenato da mister Sottil, ponendo quindi la parola fine alla telenovela dell’estate.
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