Finalmente, dopo un novembre nero, l'Udinese ritrova la vittoria e un pizzico di serenità in vista di un'altra trasferta difficile a San Siro, questa volta contro l'Inter di Mancini. Molte sono le cose positive che si sono potute cogliere nella vittoria contro il Cesena. Come prima cosa sono tornati i gol, ben quattro, dopo un periodo nel quale senza Di Natale non si riusciva a vedere la porta. Altra nota lieta è stato di certo Lucas Evangelista. Il brasilano classe '95 è entrato in campo con personalità e voglia, portando di nuovo in vantaggio la sua squadra e dimostrando di poter diventare una pedina importante dello schiacciare di Stramaccioni già dalle prossime partite. L'Udinese ha dimostrato di voler passare il turno e anche tutto sommato di avere le gambe e i polmoni per uscire alla distanza, mettendo in mostra una rispettabilissima forma fisica, sopratutto in certi elementi cardine come Allan. Purtroppo però per Stramaccioni e per la società ieri sera sono emersi anche vari problemi sui quali c'è ancora molto lavoro da fare. Innanzitutto problemi difensivi: l'Udinese si è fatta troppe volte mettere in difficoltà dal Cesena sopratutto a causa di errori di concentrazione. Appena infatti che l'attenzione cala un attimo eccolo che arriva puntuale il gol e non sempre riuscirà, soprattuto contro formazioni più attrezzate, di ribaltare il risultato. A gennaio sarebbe bene intervenire con l'acquisto di un uomo di qualità in questo ruolo: un buon difensore centrale che possa far rifiatare Danilo. Anche il centrocampo, soprattutto in fase di impostazione, non brilla. Servirebbe un centrocampista dai piedi buoni nel ruolo di regista, perché Allan, Guilherme e Pinzi sono ottimi giocatori, ma svolgono soprattutto un lavoro di interdizione.

L'idea potrebbe essere spostare Bruno Fernandes a centrocampo, ma in quel caso servirà un trequartista che possa giocarsi il posto con Kone. Infine anche nel reparto offensivo servirà mettere mano. Farebbe bene un innesto di un attaccante visti i problemi fisici di Muriel. Geijo ha convinto, più per la voglia però che per le qualità. Ok il lavoro di sponda che al Friuli non si vedeva dai tempi di Jancker, ma lo spagnolo ha fallito troppe ghiotte occasioni. In ogni caso comunque è una risorsa a sopresa che non può che essere utile adesso come adesso. Capitolo a parte invece per Scuffet. Ieri il portierino friulano è tornato titolare dopo un lungo periodo di assenza e dopo tanto stress accomulato, passando da promessa del calcio italiano a giocatore finito nel dimenticatoio. Per lui che ha l'età dalla sua parte anche questa però è una lezione utile da assimilare per tornare ad essere grande. Detto ciò, non dimentichiamoci le buone prestazioni di inizio stagione. Probabilmente questo può essere stato un momento poco positivo dovuto anche alla preparazione estiva pesante. Le basi ci sono ed il lavoro porterà sicuramente lontano.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 04 dicembre 2014 alle 11:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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