Nei giorni scorsi vi abbiamo detto la nostra sull'operato dell'arbitro Prontera, soffermandoci sugli episodi più dubbi o rilevanti ed esprimendo il nostro scetticismo sulla decisione di espellere Tudor, considerandola eccessiva. C'era sembrata una sanzione sproporzionata rispetto alla protesta del tecnico bianconero e avevamo denunciato l'assenza di un metro di giudizio comune per tutte le società e per tutti i dirigenti (allenatori e non) oggetto del provvedimento disciplinare. 

Non torniamo ora sulla questione del cartellino rosso, ma esaminiamo un altro punto, cioè la sentenza, e gli effetti della stessa, con la quale il Giudice Sportivo ha inflitto una giornata di squalifica al tecnico croato. 
Si legge che il provvedimento adottato è giustificato dal fatto che Tudor abbia "contestato platealmente l’operato arbitrale entrando sul terreno di giuoco, assumendo un atteggiamento irrispettoso".

Agli occhi di chi vi scrive, questa sentenza è una punizione fin troppo severa. Il perché di questa mia affermazione risiede nel regolamento stesso introdotto quest’anno. Nel nuovo testo si annoverano tutta una serie di circostanze associate alla sanzione disciplinare prevista per quella certa fattispecie: nello specifico è prevista l’ammonizione nei casi in cui l’allenatore (o dirigente) "gesticoli mostrando chiara mancanza di rispetto per gli ufficiali di gara", oppure "agisca in modo provocatorio", o ancora "tenga un continuo comportamento inaccettabile (comprese ripetute infrazioni passibili di richiamo)".

Ci sembra quest’ultima la più adatta a descrivere il comportamento di Tudor, che quindi era punibile – con un’interpretazione poco clemente- di un cartellino giallo, figuriamoci di un rosso diretto. 

Nonostante la sentenza però, Tudor ha buone possibilità di sedere sulla panchina bianconera nel prossimo match casalingo contro il Torino (ammesso che avvenga il ricorso da parte della società). Entriamo ora nel merito della questione con dovizia di particolari e prendiamo in esame – per spiegare il perché - la squalifica inflitta a Mazzarri e poi revocata.
Nel caso del tecnico granata è stato accolto il ricorso presentato dal Torino per ridurre e quindi eliminare la squalifica. La motivazione dell’accoglimento sta in una falla regolamentare tanto piccola quanto cruciale: non c’è nel regolamento della federazione una norma che preveda la squalifica per l’allenatore nel caso di doppia ammonizione, diffida o espulsione. Non c’è quindi un riferimento legislativo che crei un automatismo tra sanzione e giornata da scontare. Il buco regolamentare appena citato è stato individuato dai legali del Torino che hanno visto accogliere il loro ricorso da parte della Corte d’appello. Sarà proprio quest’ultimo organo a emettere l’ultima parola su ogni squalifica stabilita dal giudice sportivo nei confronti di allenatori e dirigenti.

C’è un’altra buona notizia: da quest’anno, grazie o a causa dell’introduzione dei cartellini per i tecnici, è stata eliminata ogni forma di ammenda e sanzione pecuniaria.

Se l’Udinese presenterà ricorso, il caso “Mazzarri” farà giurisprudenza, e molto probabilmente gli stessi motivi che hanno portato alla revoca del turno di squalifica al tecnico granata, permetteranno a Mister Tudor di dirigere la squadra dal campo proprio contro i piemontesi.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 09 ottobre 2019 alle 19:22
Autore: Gianluca Marianini
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