L'Udinese si appresta allo scontro del "Friuli" contro la Salernitana. Mister Cioffi potrebbe ritrovare Pereyra. L'argentino è tornato a lavorare con il gruppo e le sensazioni in vista di sabato sembrano essere buone. L'affaticamento che lo ha costretto ai box sembra essere superato, c'è ottimismo per sabato. Se sta bene gioca.

D'altronde, come le ultime partite hanno evidenziato, quando il Tucu non c'è l'Udinese fatica tremendamente. Capitano e leader, Pereyra è l'unico giocatore in grado di dare imprevedibilità al gioco, di creare superiorità numerica, di inventarsi la giocata decisiva, di svariare senza dare riferimenti sulla trequarti di campo.

Udinese con o senza Pereyra, la differenza si nota eccome. Troppo importante il classe '91, lo avevamo capito ad inizio stagione quando Gino Pozzo dopo un lungo tira e molla lo ha rivoluto a tutti i costi, oggi forse imprescindibile. Non soltanto per le sue qualità tecniche ma anche per la sua esperienza, per la sua mentalità e per la sua leadership. In questo momento di difficoltà non può che aggrapparsi a lui tutto l'ambiente friulano.

È per questo che Cioffi in primis spera di riaverlo a disposizione già sabato, quando in palio ci saranno dei punti pesantissimi, quando lui stesso si giocherà molto del suo futuro sulla panchina bianconera (una sconfitta gli potrebbe essere fatale).

Pereyra in campo potrebbe significare però Thauvin in panchina e questo sarebbe un vero peccato, visto quello che il francese sta esprimendo in campo. Il campione del mondo ha ritrovato quella brillantezza e quello spunto che lo hanno sempre contraddistinto nelle sue precedenti esperienze. Tra i migliori per distacco nelle ultime deludenti uscite, Florian ha dimostrato di essere tra i pochi che sanno come si esce da situazioni del genere. 

A meno di uno spostamento del Tucu in mediana o sulla fascia (difficile che oggi abbia la gamba necessaria per fare il quinto di destra), ci vorrebbe un pizzico di coraggio per schierarli entrambi dal primo minuto, magari a sostegno di Lucca in un rinnovato modulo votato all'attacco. Il 3-5-2 ha fatto il suo tempo, per dare una svolta ad una stagione deludente servirebbe qualcosa di diverso anche dal punto di vista dello schieramento tattico. Magari quel 3-4-2-1, che molti tifosi sognano di vedere. Pereyra e Thauvin, ad inventare sulla trequarti di campo, liberi di svariare su tutto il fronte d'attacco, di allargarsi sulla fascia per ricevere il pallone, di accentrarsi per costruire la giocata decisiva. 

Troppo bello per essere vero? Resta il fatto che, soprattutto contro le cosiddette piccole, il difensivismo ad oltranza e le ripartenze non funzionano. Per vincere qualcosa di diverso va pensato e messo in pratica. 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 29 febbraio 2024 alle 08:19
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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