Mister Luca Gotti, ai microfoni della tv ufficiale del club, ha tracciato un bilancio del 2020 dei bianconeri analizzando anche il momento attuale della squadra e le prospettive in vista della ripresa del campionato il 3 gennaio con la gara contro la Juventus.
“Ho passato tre giorni con i miei figli e pur nella piacevolezza di un Natale casalingo in famiglia non sono riuscito ad abbandonare il gusto amaro della sconfitta col Benevento. Forse la causa principale del ko è stato il dare, a partire da me, un po' troppo per scontate le cose in un momento di risultati che era positivo e la Serie A in questo non perdona. Sono molto interessato ai punti, i punti in classifica sono questi ma le analisi di un allenatore non possono limitarsi a questo. In questa Udinese sono arrivati calciatori forti purtroppo, però, in prossimità del gong del mercato o con lunghe inattività, necessitiamo, pertanto, di un po' di tempo e nella realtà vanno considerati questi fattori. La differenza la fa lettura della realtà per creare un percorso consono alle nostre possibilità senza toglierci la possibilità di sognare di poter concludere in un range di classifica che ci collochi nella parte sinistra. Partendo da questo dobbiamo intraprendere il nostro percorso.
Non so dove può arrivare questo gruppo ma c'è tutta la volontà di premere l'acceleratore per dare gas fino in fondo sfruttando tutti i cavalli di questa squadra. Non bisogna fare voli pindarici pericolosi che allontanino dalla quotidianità. Siamo convinti di avere potenzialità di un certo tipo ma la barra del timone deve essere dritta verso l'obiettivo dei 40 punti e bisogna raggiungerli quanto prima, senza soffrire. I 50 punti possono essere raggiungi più facilmente pensando prima a raggiungere presto i 40. Bisogna, però, guardare sempre alla partita successiva.
Questa Udinese, per quanto fatto sul campo, dovrebbe avere qualche punto più che cambierebbe le prospettive ad una classifica molto compressa. Non abbiamo meritato punti in più col Benevento vista la prestazione ma, in generale, le gare in cui la squadra ha sbagliato l'approccio non si contano su una mano. Questo non è affatto scontato ma possiamo contare su un punto di partenza: che la maglia viene sempre sudata. Poi si passa a costruire il gioco in entrambe le fasi .
Io cerco di fare in modo che l'Udinese abbia un'identità chiara, il mio primo lavoro deve essere partire da questi capisaldi e il primo obiettivo deve essere recuperare fisicamente tutti gli effettivi. Purtroppo, nella quotidianità, dobbiamo fare i conti con giocatori che abbiamo recuperato al top come Walace, Lasagna e Bonifazi per perdere, però, contestualmente Okaka, Jajalo e Nuytinck e dovendo, così, rivedere gli equilibri.
A gennaio il calendario sarà molto fitto e, quindi, dobbiamo sfruttare questi giorni per allenarci prima del tour de force di tante partite perché in quel periodo sarà difficile allenarsi. In questo campionato anomalo il fattore casa tende ad affievolirsi molto e di sicuro la mancanza del pubblico condiziona fortemente. Contro il Genoa abbiamo vinto giocando una partita molto brutta mentre con il Crotone, giocando molto bene, non abbiamo conquistato i tre punti, io devo lavorare per evitare che si ripetano gare come quelle contro il Benevento. Può essere che psicologicamente siamo stati condizionati nell'approccio dando per scontate delle cose e non deve accadere.
Pussetto? Lo avevo visto poco in campo con me lo scorso anno ma per me ha ottime capacità da punta di profondità non solo come attaccante esterno. Dobbiamo, adesso, lavorare con lui sulla fase realizzativa ma con il tempo e l'attitudine a questo ruolo è destinato a crescere anche sotto questo aspetto.
Forestieri? Domani si riunirà alla squadra e valuteremo se e come sarà a disposizione ma si tratta di una bella risorsa per noi. E' tornato con tanta voglia di essere a Udine per giocare con questa maglia ci sarà molto utile.
Sono troppo tranquillo in panchina? E' molto importate farsi sentire in un certo modo nelle categorie dilettantistiche poi ognuno ha il suo stile. Se si ritiene che il messaggio arrivi non c'è bisogno di urlare. Per fare l'allenatore serve sapere di calcio ma anche avere personalità. Ci sono degli aspetti caratteriali che sono per forza non conosciuti da chi vede da fuori e, ad esempio, in quello che io dimostro durante o dopo la partita sono musone, non rido mai ma chi mi conosce sa che sono completamente diverso e, quindi, giustamente da fuori si fanno dei giudizi di un certo tipo. Ci sono allenatori di Serie A che urlano tanto ma non hanno personalità e, invece, chi affronta ogni situazione mettendoci la faccia con grande rispetto.
Sul rinnovo con l'Udinese ritardato le cose non stanno così, il campionato è terminato la domenica e al mercoledì lo abbiamo siglato ma, a causa di un certo tipo di comunicazione, è passato il messaggio che non volessi restare a Udine, cosa assolutamente non vera.
Riguardo il mio rapporto con il Paron Pozzo, ad esempio, stamattina abbiamo ragionato su ciò che non è andato col Benevento e lui pensa sempre a come mettere mano per porre rimedio. Lui è sempre schietto e garbato nei miei confronti ed io altrettanto, siamo sempre molto diretti e trasparenti ed usciamo sempre arricchiti dai nostri confronti. Per il 2021 mi auguro un ritorno alla normalità per chi ha sofferto dal punto di vista del lavoro e della salute".
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