Intanto spiego perché la foto non ritrae scene di gioco: oggi al Carnera si è cercato di aiutare una piccola guerriera che dovrebbe insegnare come si lotta a molti fra noi. Il basket è cosa seria, più seria è la speranza di poter prendere quel fottuto volo e tramutarla, quella speranza, in una guerra vinta. Abbracciamo Giulia e la sua 'garra charrua', l'artiglio indio che qualche argentino dovrebbe imparare da lei più che dagli uruguagi prima di levare le tende.

La gara.

Udine vince contro Orzinuovi semplicemente perché è complessivamente più forte: vince perché prevale in tre periodi su quattro, lasciando all’avversaria il secondo.

L’Agribertocchi gioca, per quindici minuti, la migliore pallacanestro dell’anno: tira col 50% da tre, ha tantissimo da Siberna, Carenza e soprattutto Bossi e Negri, veri protagonisti. Modesto Smith, deleterio il centro nigeriano Mekowulu che segna dal campo solo quando, con Zilli infortunato, riesce a schiacciare.

Già: dopo 3’28’’ di gioco il pivot di colore di coach Corbani ha già tre falli, e costringe la squadra a giocare senza il proprio totem più di 15’. Paradossalmente è proprio fra secondo e inizio del terzo quarto, senza Mekowolu, che Orzi fa in campo le cose migliori. Poi, negli ultimi 17’, passa da un miracoloso 5/10 da tre (come dicevamo sopra) ad un 5/20 più vicino alle sue medie di stagione. Orzinuovi è la squadra che tira peggio da tre, e nel finale quel 0/10 lo testimonia. E lì la bandiera bianca sale inesorabile.

Però onore ai lombardi: ultimi in classifica, onorano la ventina di tifosi al seguito e lo sport dando tutto in campo.

Ma non basta: quando le firme di Udine escono allo scoperto, il divario si apre inesorabilmente: un terzo quarto da 20-9, un ultimo periodo da 18-10 con 4’ giocati per onor di firma da Udine testimoniano della superiorità friulana. E i numeri lo dicono.

60% da due, 35% da tre, 45 rimbalzi contro 24 (13-5 in attacco) dicono di una gara che Orzi, purtroppo, non poteva vincere.

Ottime le prestazioni, in bianchenero, di Cromer e della sua doppia doppia (questo è giocatore: l’ho sempre detto, lo ripeterò all’infinito); di Lollo Penna, autore di tre tiri pesanti decisivi; di Fabi, Antonutti e, in alcuni tratti, di Zilli. Giulio Gazzotti entra e si vede che contribuirà, sempre, moderatamente al fatturato: ruba però tre palloni in difesa nell’arco di 2’ e mezzo e questo, nella pallacanestro, conta come fare ‘goal’.

Rivedibile, ancora una volta, Beverly: da quando Lawson lo ha fatto nero nel primo tempo di Mantova, il ragazzo di Rochester ha perso tutte le proprie sicurezze. Oggi Mekowolu lo stoppa, nel primo tempo, senza pietà e lui si intristisce. Alla fine mette 4 canestri su otto tentativi e 4/6 dalla lunetta. Meglio di altre volte, facessi pagelle gli darei un sei di stima e fiducia per il futuro.

Coahc Ramagli ha lavorato duramente, col suo team e la squadra, in settimana; gli allenamenti sono stati duri, i toni accesi tipici di quando si vuole sterzare, finalmente, una stagione iniziata benissimo e messasi, ad un certo punto, drammaticamente con l’allontanamento, consensuale, di capitan Cortese (accasatosi a Montegranaro, che ha al contempo fatto fuori capitan Palermo). Le due vittorie contro San Severo e Orzinuovi riportano Udine nel gruppone a 14 punti, due solamente di distanza da Verona (che perde ancora in casa), Mantova e Piacenza, quattro da Forlì e sei da Ravenna capoclassifica. Tranne Casalpusterlengo/Piacenza, tutte le altre dovranno scendere al Carnera, ad iniziare da Milano (dopo la trasferta di Verona). Udine deve solo continuare a crescere in intesa, fiducia, aggressività e freddezza quando l’avversaria si stacca, impedendo facili rientri (come successo anche oggi, nel secondo periodo). Ci ripeteremo, ma con Gazzotti e senza Cortese Udine ha lo stesso fatturato dagli esterni ma sta crescendo attorno e dentro il ‘pitturato’. L’equilibrio è più importante delle prestazioni.

Domenica prossima, alle 16, a Udine è di scena Roseto: per allungare la striscia vincente. Attenzione: la squadra di Simone Pierich è pericolosissima: non sarà facile come il secondo tempo di oggi.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 15 dicembre 2019 alle 22:21
Autore: Franco Canciani
vedi letture
Print