''Mandi Friul'' e "Arioviodisi", il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha salutato in friulano rispettivamente all'inizio e alla fine del suo breve discorso in piazza a Venzone la folla giunta accoglierlo con bandierine tricolori, la banda e numerosi mezzi dei Vigili del fuoco, anche dell'epoca.
    Il Presidente è giunto a piedi nella piazza, ha stretto le mani di tutti i Vigili del fuoco presenti e al termine del discorso, si è avvicinato alla folla salutando in particolare alcuni bambini e stringendo mani. Con lui, tra gli altri, c'erano il capogruppo della Camera del Pd, Ettore, Rosato, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e Giuseppe Zamberletti.

"Il Friuli è un crocevia dell'Europa.
    Da qui si comprendono, meglio che da altri luoghi, le ragioni che sorreggono la visione di un'Europa più forte e più solidale". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non si limita a lodare gli indubbi e ormai storici meriti della ricostruzione compiuta in Friuli dopo l'Orcolat, il sisma devastante di 40 anni fa, la sera del 6 maggio 1976, ma schiude intorno a quest'area nuovi orizzonti, identificandola come elemento geografico e culturale imprescindibile per l'Europa.
    Lo fa nella giornata che ha dedicato al Friuli, una "società capace di fare sistema nei suoi organi rappresentativi, nei suoi apparati pubblici e nel coinvolgimento delle forze sociali".
    Quelle che, insieme, partendo "dalla collaborazione civile- militare", consentì la rinascita di questi luoghi. E la costituzione della Protezione civile.
    La presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, che ha accompagnato il presidente dal cimitero con le 400 vittime a Gemona al Museo del Terremoto e al ricostruito Duomo di Venzone, ricordando l'esperienza del terremoto ha parlato di "battesimo morale". Da quel momento, un'area depressa bacino di emigrazione si trasformò radicalmente fino a diventare uno strutturato ed efficiente polo industriale. In quegli anni gli abitanti scoprirono di essere "votati ad eccellere", precisa.
    Non furono soli i friulani, l'Italia diede loro un "respiro", come ha detto un altro protagonista, il Commissario di Governo Giuseppe Zamberletti. Il resto, però, lo fecero tutto loro.
    Mattarella ha incontrato in Duomo a Venzona i genitori di Elisa Valent, la studentessa Erasmus morta insieme con alcune coetanee nel marzo scorso in un incidente di autobus in Catalogna.
   

Sezione: Notizie / Data: Ven 06 maggio 2016 alle 21:41
Autore: Arianna Forabosco
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