Ieri sera in campo di italiano c'era solo l'arbitro Celi. Nessun altro italiano tra i 22 giocatori in campo. Un dato che fa storia ma soprattutto vergogna. Era la prima volta in assoluto per la Serie A. Ci sono 6 brasiliani, 4 francesi (uno col passaporto maliano), 2 colombiani, uno sloveno, un giapponese, un croato, un montenegrino, un argentino, un greco, uno svizzero, un portoghese, un serbo e un ghanese. E' stata questa Inter-Udinese In Serie A non era mai capitato.In campo c’è un’incredibile torre di Babele, un mix di razze e lingue. Solo nel finale spazio a qualche italiano: entrano Pasquale e D'Ambrosio, oltre all'italo-brasiliano Eder.

La morte del calcio nostrano. Questo ormai si era capito già da anni. In Seria A non c'è posto per i giovani italiani cresciuti nei vivai. Anche la riforma voluta dalla Figc, con rose da massimo 25 giocatori, con 4 formati in Italia e 4 formati nel proprio vivaio, non sembra essere riuscita a contrastare un fenomeno ormai usuale perfino nelle giovanili.

A guardare i dati c'è da piangere. La A è l’unico campionato con una maggioranza (56,1%) di stranieri nelle proprie rose. Una tendenza chiara dalla prima giornata, quando tra i titolari c’erano 165 stranieri, in rappresentanza di 42 nazioni. 

C'è da chiedersi a cosa servano allora i nostri vivai quando alla fine i giocatori provengono sempre da altrove. 

Sezione: Notizie / Data: Dom 24 aprile 2016 alle 12:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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